“Blocchiamo tutto day” |Giornata di proteste in città

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06 Dicembre 2012, 10:20

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PALERMO – Mattinata intensa questa per gli automobilisti palermitani che hanno visto il traffico in tilt nelle vie principali della città e in viale Regione Siciliana. Gli studenti medi sono scesi nuovamente in piazza per protestare contro la politica di austerità dell’attuale governo. Nonostante le giornate di volantinaggio che hanno visti impegnati gli Universitari per sensibilizzare le coscienze e spingere l’ateneo a scendere in strada, è stata scarsa la presenza degli stessi.

Il corteo degli studenti nel giorno del “Blocchiamo tutto day” è partito da piazza Castelnuovo alle ore 10.00 e si è mosso attraverso via Pignatelli d’Aragona e via Alberto Amedeo, per raggiungere poi Corso Calatafimi. I circa ventimila manifestanti hanno poi attraversato viale Regione siciliana e via Ernesto Basile. Giunti in Corso Vittorio Emanuele, il corteo si è sciolto.

“Scendere in piazza il 6 dicembre – spiega Federico Guzzo della Rete degli studenti medi – è importante perché rappresenta il banco di prova di ciò che gli studenti hanno saputo fare con questa giornata nazionale che attraverserà tutte le maggiori città d’Italia. Abbiamo il compito di dimostrare che gli studenti a Palermo sono in grado di muoversi e sono stati in grado di mobilitarsi con autogestioni ed occupazioni. Le motivazioni sono sempre le stesse: l’austerità, il ddl ex Aprea che dicono sia stato abolito ma che si sa che è stato momentaneamente bloccato solo per calmare le acque. Questa giornata sarà circa di contenuti e di voglia di lottare e non fermarsi. Il lavoro di costruzione di coscienza e di sapere alternativo è stato fatto e continueremo a portarlo avanti. Siamo in grado di costruire una nuova società e siamo qui dimostrarlo con i numeri”.

“Tutte le realtà sociali – continua Federico guzzo – stanno cominciando a prendere posizione e a sentire il peso della crisi addosso. Affiancheremo chiunque voglia unirsi a noi purché non abbia bandiere di sorta per il semplice motivo che sindacati e partiti non hanno fatto altro che svendere i diritti dei cittadini, dei lavoratori, degli studenti”.

“Scendiamo oggi in piazza per il nostro futuro. Se il futuro siamo noi, non può negarcelo nessuno”, urlano i “colorati” studenti del liceo artistico Almeyda. Non è di certo mancata la fantasia tra i giovani del liceo che davanti al Teatro Massimo hanno inscenato un flash mob per protestare contro il “capitalismo parassitario”. Gli studenti hanno marciato sul posto per simboleggiare l’impossibilità di andare avanti e guardare al futuro.

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In testa al corteo, immancabili, gli operai della Gesip. “Ancora una volta i lavoratori della Gesip in piazza per rivendicare i loro diritt – spiega Sandro Cardinale del sindacato Usb – Ad oggi non si è risolto nulla. Si è parlato della cassa integrazione che dovrebbe arrivare a momenti. La nostra preoccupazione è che superato il 13 dicembre questi lavoratori si ritroveranno senza una lira per le festività natalizie, dal momento che l’Inps chiuderà i conteggi. ci ritroverete sempre in piazza finché il problema non troverà una soluzione. Ciò che preme più di tutto è il futuro occupazionale di questi lavoratori che ad oggi è assolutamente incerto.Il sindacoe le istituzioni non ci hanno convocati per capire che intenzioni hanno per il futuro di questi 1800 lavoratori”.

In occasione dello sciopero generale indetto dalla Fiom, si è mossa, invece, da piazza Marina in direzione piazza Indipendenza, la manifestazione dei metalmeccanici, scesi in piazza per la democrazia, il contratto, il reddito e contro l’accordo separato e l’intesa sulla produttività.

Davanti alla sede regionale delle Poste di Palermo di via Alcide De Gasperi, nel pomeriggio, sarà organizzato un sit-in dai sindacati Cisl Slp, CgilSlc E Failp Cisa. “La Sicilia con i suoi 800 uffici postali – si legge su LinkSicilia – conta 3000 addetti “allo sportello”, e un terzo dell’organico ha un contratto part-time che non lascia speranze a tutti coloro che aspirano alla trasformazione del proprio lavoro a full-time. Da qui la protesta”.

 

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06 Dicembre 2012, 10:20

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