25 Dicembre 2014, 08:30
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PALERMO – Il 2014 del Palermo è stato un anno irripetibile, tra record ed emozioni, con una risalita sul Monte Olimpo del calcio italiano che in pochi avrebbero immaginato così entusiasmante. Se per tutti è stato un anno fantastico grazie ai risultati ottenuti in rosanero, per qualcun altro il 2014 è stato un anno magico ben prima di mettere piede in Sicilia. Giancarlo Gonzalez, infatti, vive il suo momento di gloria in piena estate, in Brasile, dove con la nazionale della Costa Rica si permette di portare a casa gli scalpi di Uruguay e Italia, per poi far fuori la Grecia agli ottavi e arrivare a un calcio di rigore da una semifinale da leggenda. Quel Mondiale gli ha aperto le porte della serie A e, come racconta a LiveSicilia Sport, segna l’apice di un’annata da incorniciare: “È stato un anno pieno di successi a livello personale. Se mi siedo per un momento e analizzo tutto quello che è successo in questo anno posso essere pieno di orgoglio perché è stato un anno pieno di successi. Credo che ci siano stati momenti importanti come il Mondiale: un grande momento non solo in questo anno ma in tutta la mia vita, come esperienza, come ricordi; una cosa che vivo oggi e che anche i miei figli rivivranno. L’arrivo al Palermo è stato ovviamente molto importante per me e per la mia carriera, perché so di essere in una buona squadra dove potrò lavorare al massimo per continuare a crescere”. Una crescita che hanno notato tutti sin dal primo giorno in cui è sceso in campo al Barbera: “Qui lavoro giorno dopo giorno. E’ una città tranquilla dove posso svagarmi al massimo. Il momento più bello è la domenica, quando vado al campo. Avere l’opportunità di giocare nell’undici iniziale è una grande soddisfazione per un calciatore, per il lavoro che si fa per poter giocare alla domenica”.
Difficilmente si sente parlare di Palermo come una città tranquilla. Anzi, se uno vuol mettere in risalto le prime caratteristiche del capoluogo siciliano, solitamente cita caos e traffico. Non certo Pipo, che in Sicilia ha ritrovato invece le stesse abitudini della sua gente in Costa Rica: “Di Palermo ho detto che è una città tranquilla perché qui puoi vivere tranquillamente. Il clima è bello, la città è piccola e l’ho conosciuta velocemente. Sento inoltre che queste cose mi hanno aiutato ad ambientarmi qui. Non c’è molta differenza con la Costa Rica, per questo sento di stare tranquillo qui, perché mi è capitato di vivere in città molto fredde e questo mi è pesato tanto”. Il freddo della Norvegia e dell’Ohio, ovviamente, non può essere paragonato al clima palermitano; ma il calore a cui fa riferimento Gonzalez non è certo una mera constatazione meteorologica: “I tifosi mi fermano per strada e mi ringraziano sempre – ammette il difensore del Palermo – lo stesso faccio io con loro perché mi hanno dato fiducia. Mi hanno aperto le porte della loro squadra per potere lavorare e dare il meglio di me stesso”.
E a Palermo Gonzalez si è ambientato in fretta, senza però perdere quella mentalità da “Pura vida” che contraddistingue la cultura costarricense: “Io mi considero un uomo di casa: mi capita di uscire la sera quando ci sono la mia ragazza e mia sorella, dopodiché sono un uomo di casa”. Il centrale rosanero non è però uno che rinuncia al divertimento nel tempo libero: “Sto spesso a parlare con la mia famiglia o con gli amici. Non passo il tempo libero solo a divertirmi, ma anche a riposare per arrivare al 100% alla domenica, o a camminare un po’ a mare, per negozi o mangiare o bere un caffè o cose del genere”. Il tutto sempre con gli amici, che spesso e volentieri sono i propri compagni di squadra: “Ho diversi amici nello spogliatoio del Palermo. Sono molto socievoli. Ne ho diversi come Barreto, Dybala, Enzo, Vitiello e Robin Quaison. Lo spogliatoio è molto unito. Tutti noi compagni siamo stati insieme a cena ultimamente, sono cose positive perché ti fanno sentire parte del gruppo”. Inevitabile, inoltre, la prova del nove per capire come procede l’ambientamento in Sicilia: “Ho provato diverse cose della cucina siciliana – ammette con un sorriso compiaciuto -. Mi sono piaciute però non conosco i nomi”.
Certo, difficile conoscere i nomi delle specialità palermitane senza sapere almeno l’italiano. Da questo punto di vista, però, Gonzalez sta facendo grandi progressi: “A dir la verità lo sto studiando. Voglio impararlo ma voglio anche parlarlo bene”. D’altronde, vivendo a Palermo, può provare in prima persona i propri progressi con la lingua italiana, anche se la comunicazione non procede sempre nel migliore dei modi: “Lo spagnolo, si sa, è simile all’italiano. Se mi parlano in italiano gli spiego che non lo parlo e chiedo di parlare più piano per capire. Cerchiamo comunque di capirci”. In campo, almeno, non esistono problemi di lingua. E se per caso non dovesse capire qualche indicazione dalla panchina, Gonzalez sa benissimo di poter contare sui compagni: “Certo che capisco quello che dice Iachini – rassicura Gonzalez -. Se non lo capisco ho comunque degli amici che parlano spagnolo e che capiscono l’italiano, quindi sono sempre molto attenti a spiegarmi tutto”.
D’altronde, se quello della lingua fosse stato un ostacolo insormontabile, non avremmo mai visto un Gonzalez capace di guidare la difesa del Palermo. Senza di lui i rosa non hanno mai vinto una partita, subendo tra l’altro un’imbarcata di reti. Col rientro del numero 12, invece, è arrivata la prima affermazione stagionale (grazie ad un suo gol, ndr) ed un’unica sconfitta soltanto contro la Juventus. Dati che fanno pensare a dove potrebbe essere oggi il Palermo se Gonzalez non si fosse infortunato ad inizio stagione: “Questo non lo so – dichiara il difensore – però penso che Gonzalez sia venuto qui per far bene, per aiutare la squadra e fare quel che è possibile. Dal momento che ho avuto l’opportunità e che posso essere io ad aiutare la squadra, darò il massimo sforzo per permettere alla squadra di arrivare nelle posizioni migliori, però vogliamo ancora di più”. Piedi per terra, dunque, senza però mai perdere l’ambizione di arrivare in alto. E quando gli si parla di Europa League, lui non pensa nemmeno a considerarla un obiettivo: “Credo che andremo a lottare domenica dopo domenica, partita dopo partita, perché ci giochiamo una finale ogni domenica, dunque andiamo avanti passo dopo passo”. Il tutto per far sì che l’anno nuovo possa essere ancor più ricco di soddisfazioni: “Il 2015 voglio che sia un anno uguale o migliore rispetto al 2014 – conclude Gonzalez -. Voglio far bene col mio club, affermarmi qui a Palermo e anche con la Nazionale. Questo sarà l’anno della Gold Cup. Sento inoltre che sarà un anno pieno di successi se tutto va come deve andare”.
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25 Dicembre 2014, 08:30