20 Febbraio 2015, 01:37
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PALERMO – Ancora nessuna stretta di mano tra Crocetta e sindacati sulle misure per il taglio alla spesa previste nella manovra, ma il presidente mediterà sulle proposte arrivate dai rappresentanti dei lavoratori e ridiscuterà con le parti sociali nel corso di un altro incontro che si terrà mercoledì. Il tutto anche sulla base di un testo che verrà trasmesso nelle prossime alle organizzazioni sindacali. Al momento le misure del disegno di legge del governo di razionalizzazione, contenimento e riduzione della spesa pubblica sono considerate “irricevibili” dalla triplice perché “tagli lineari incapaci di qualificare la spesa pubblica della regione”.
Bisognerà dunque aspettare all’incirca altri cinque giorni per poter definire l’esito del doppio confronto. Da un lato il presidente della Regione, affiancato dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei, dall’altro le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil, oltre che Cobas/Codir e Sadirs. Sul tavolo i tagli contenuti all’interno della manovra per quanto riguarda il pubblico impiego. I sindacati erano stati chiari: “Crocetta dimostri di voler aprire un vero dialogo, altrimenti continueremo a dare vita a forti azioni di protesta, sino ad arrivare allo sciopero programmato per il 20 marzo. Di sicuro – avevano fatto sapere Cgil, Cisl e Uil in una nota – non avalleremo un massacro sociale del pubblico impiego con tagli e interventi indiscriminati e immotivati e sprechi ancora intatti”.
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone allo stato attuale confermano “tutte le motivazioni delle agitazioni e le conseguenti iniziative di lotta previste dalle categorie”. Un piccolo risultato però sembra essere stato ottenuto, come conferma Gigi Caracausi, segretario della Cisl Fp: “Crocetta ci ha riferito che non è sua intenzione chiudere le porte al dialogo con i sindacati, e di questo siamo contenti. Il governatore ci consegnerà il testo di finanziaria riguardante il pubblico impiego e lo sviluppo produttivo che analizzeremo e discuteremo con lui la prossima settimana”. Se di apertura ancora non si può parlare, l’incontro di ieri è classificabile come un tentativo, solo a tratti riuscito, di venirsi incontro, come afferma Barone. Secondo quest’ultimo infatti “il fatto stesso che si ricominci a discutere e in sè positivo, ma daremo il nostro assenso – prosegue – solo nel momento in cui ci verranno proposti provvedimenti che, oltre a dare un incremento allo sviluppo produttivo, salvaguardino i lavoratori di qualsiasi comparto. Al momwnto- conclude – non si è visto nulla di tutto ciò”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i sindacati autonomi Cobas/Codir e Sadirs. Anche in questo caso, nuovo incontro programmato per mercoledì sulla base del nuovo testo. “Prendiamo atto dell’apertura del presidente Crocetta – afferma il segretario generale Dario Matranga- , ma manteniamo il nostro stato di agitazione. Mercoledì porteremo sul tavolo delle trattative le nostre proposte”. I due sindacati hanno presentato a Crocetta un documento programmatico per il risanamento del bilancio regionale. Tra le richieste il taglio degli assessorati, da 12 a 6, con la conseguente rimodulazione degli attuali 27 dipartimenti regionali a 16, a cui andrebbe sommata la segreteria generale. A tutto ciò si aggiunge la richiesta di chiudere le 34 società partecipate, con un passaggio delle competenze e del personale a un’unica Agenzia che applichi il contratto dei dipendenti regionali.
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20 Febbraio 2015, 01:37