27 Maggio 2009, 10:16
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E adesso cosa farà il Pd? Il tormento del partito di Franceschini è autentico, alla vigilia di elezioni assai complicate Accettare l’implicita offerta di cooperazione del governatore, ricusarla, o tentare un appoccio più mediato che non dia l’impressione della corsa al deleterio ribaltone inciucista? Ieri, sull’argomento, nella diretta di “Ballarò”, Dario Franceschini non si è sbilanciato. Anzi – ed era l’opzione tatticamente più plausibile – ha rilevato en passant il fallimento della giunta siciliana, imputandolo al nodo dei fondi in bilico (i famosi fondi Fas). Dunque, la parola passerà ai fautori locali di una strategia, sicuramente però ispirata dalle mosse romane. Oggi il Pd (nella foto il capogruppo all’Ars, Antonello Cracolici) riunisce il suo coordinamento politico aperto ai parlamentari. Presumibilmente sarà partorita una linea di condotta che – secondo i classici boatos – potrebbe non escludere l’appoggio esterno alla nuova giunta. Non mancano ovviamente le voci di critica preventiva. Secondo Giusto Catania, parlamentare europeo di Rifondazione: “I segnali trasversali lanciati dal Pd a Raffaele Lombardo sono inquietanti, evidenziano la volontà di costruire l’inciucio”. Claudio Fava di “Sinistra e Libertà” rincara la dose: “A Palermo va in scena la parodia della politica”.
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27 Maggio 2009, 10:16