28 Settembre 2018, 12:32
2 min di lettura
La manovra in deficit del 2,4% si farà. Ieri sera, sul tavolo del Governo è arrivata la nota aggiornata del ministro dell’Economia Giovanni Tria, che andrà a modificare il documento di economia e finanza e costituirà l’impalcatura della nuova legge finanziaria.
Al netto delle tensioni che si sono susseguite nei giorni scorsi, il braccio di ferro fra i partiti della maggioranza e il titolare del Tesoro si è concluso con la vittoria di Lega e Movimento 5 Stelle: la manovra sforerà il detto del 2%, e includerà alcune dei provvedimenti-bandiera del contratto di governo. Ci saranno il reddito di cittadinanza – con la contestuale riforma dei centri per l’impiego – , la chiusura delle cartelle di Equitalia (la “pace fiscale“) e la flat tax al 15%. Presente, infine, anche la proposta di superamento della legge Fornero sulle pensioni, con l’istituzione della cosiddetta “quota cento”. Quest’ultimo punto, infatti, è rimasto assai discusso fino alla fine e il suo inserimento nel pacchetto di provvedimenti ha inasprito i rapporti fra i due vice premier e il ministro Tria, al punto da far ipotizzare possibili passi indietro nel governo. Ma il titolare dell’Economia alla fine ha ceduto.
Soddisfazione da parte dei ministri 5 stelle, che al termine del vertice sono usciti in balcone a salutare i militanti. Davanti a Montecitorio c’erano infatti alcuni manifestanti grillini, accorsi per festeggiare l’ “ok” a quella che il vice premier Luigi Di Maio ha definito “Una manovra di popolo”. E sulla possibile bocciatura al testo da parte della Commissione Europea, il leader grillino ha affermato: “Non temiamo sconti con l’Ue”. Per il vice premier leghista Matteo Salvini, la nota di aggiornamento del Def è “un passo verso la civiltà” e anche per lui nessun problema sui possibili effetti futuri (“I mercati se ne faranno una ragione”).
Intanto, questa mattina mattina Piazza Affari si è svegliata in calo e lo spread è tornato a 258 punti. Una situazione delicata, secondo il commissario europeo agli Affari Economici Pierre Moscovici, che ha definito “esplosivo” il debito italiano, paventando la possibilità che l’Italia venga punita dall’Ue per una legge di bilancio troppo rischiosa. Preoccupazione anche da Confindustria, espressa dal presidente nazionale Vincenzo Boccia. Per gli industriali i problemi potrebbero derivare non tanto dal deficit, ma dagli scarsi risultati della manovra stessa.
Pubblicato il
28 Settembre 2018, 12:32