“Continueremo a lavorare nel suo nome”

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21 Luglio 2010, 10:20

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Mario Bignone, il capo della Catturandi della Squadra mobile di Palermo morto stamattina, era “un grande professionista”, soprattutto “un grande uomo, che ha condotto con coraggio e passione l’azione antimafia e ha vissuto con dignità e forza la malattia”, operando fino all’ultimo “con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione del primo”. Così il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ricorda il vicequestore, a capo di quel gruppo di uomini che ha preso tra gli altri i latitanti Nicchi e Raccuglia.

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“I risultati conseguiti dalla Catturandi della Squadra mobile di Palermo sotto la sua guida – dice infatti Manganelli – sono stati straordinari. Il Paese deve essergliene grato”. Manganelli, a nome di tutta la Polizia, lo ricorda “con grande affetto ed emozione”. “Continueremo ad operare, anche in suo nome – conclude il capo della Polizia – per il bene del Paese, e gli promettiamo di conseguire quegli ulteriori risultati che con lui ci eravamo proposti”.

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21 Luglio 2010, 10:20

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