09 Luglio 2012, 16:20
2 min di lettura
“Appare necessario che l’amministrazione regionale proceda agli accertamenti di rito”. È, questo, uno dei passaggi contenuti nel decreto sottoscritto dall’assessore all’Economia Gaetano Armao, col quale la Regione ha dato vita a una commissione d’inchiesta sui finanziamenti ai cosiddetti “Grandi eventi”, al centro della maxi-indagine della Guardia di Finanza che sta facendo tremare i palazzi del potere.
I commissari incaricati da Armao sono il ragioniere generale Biagio Bossone, il capo di gabinetto vicario dell’assessore all’Economia Antonino Brunetto e i dirigenti del dipartimento Bilancio e Tesoro Maurizio Pirillo, Rossana Signorino e Gabriele Morreale.
Una scelta, quella di Gaetano Armao dettata dal fatto che “nella gestione delle procedure di spesa dell’Assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo – si legge nel decreto – sono emerse questioni che, come risulta da notizie apparse sui media regionali e nazionali, sono adesso all’esame dell’Autorità giudiziaria per presunte violazioni dei principi in materia di procedure ad evidenza pubblica da cui discenderebbe un rilevante incremento di costi per l’amministrazione regionale con pregiudizio per il pubblico erario”.
Un’attività di controllo della regolarità amministrativo-contabile attribuito all’assessorato all’Economia da una legge del ’62 e che oggi appare “di massima urgenza”, scrive Armao, “al fine di rilevare eventuali responsabilità in materia da segnalare alle amministrazioni regionali e statali competenti all’avvio dei procedimenti disciplinari ed alla segnalazione alla Procura regionale della Corte dei conti di eventuali profili di pregiudizio erariale”.
La commissione quindi verificherà in particolare gli atti sottoposti al Servizio 24 Ragioneria centrale del Turismo, dello Sport e dello spettacolo della Regioneria generale. I commissari non peseranno sulle casse della Regione perché tutti interni all’amministrazione: a loro non è dovuto alcun compenso.
E le risultanze dell’attività della commissione si avranno molto presto: entro trenta giorni, infatti, è fissato il termine dei lavori, prorogabile di ulteriori trenta. Insomma, non più tardi dei primi di settembre, la Regione saprà qualcosa in più sulla spesa di quei fondi. “L’amministrazione – ha commentato Armao – non poteva certo attendere l’esito dell’inchiesta. Era necessario intervenire tempestivamente per fare luce sulla vicenda”. Nel frattempo, la magistratura continuerà a fare il suo corso.
Pubblicato il
09 Luglio 2012, 16:20