Grandi fermenti in consiglio| Nascono i moderati per Renzi?

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24 Aprile 2014, 16:57

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PALERMO – Tempo di grandi movimenti a Sala delle Lapidi. L’avvicinarsi delle elezioni, ma soprattutto i movimenti tellurici di Palazzo dei Normanni, rischiano di avere più di una conseguenza sulla geografia politica del consiglio comunale di Palermo con più di un consigliere che, da qui a poco, potrebbe cambiare casacca o comunque ritrovarsi in nuove formazioni politiche.

Non è un mistero che all’Ars, in queste settimane, si lavori freneticamente alla costituzione di una seconda gamba renziana: un nuovo soggetto moderato e alternativo al Pd ma a sostegno del governo Crocetta a cui sta lavorando l’ex ministro Totò Cardinale, padre nobile dei Drs, di cui fanno parte anche Tamajo e Lo Giudice, e che agirebbe in coordinamento con Articolo 4 di Lino Leanza e il gruppo formato da Venturino, Gianni e Cimino. Un progetto nel quale potrebbe rientrare anche il Megafono, con tanto di benedizione romana per il tramite di Davide Faraone.

Fantascienza per alcuni, progetto già solido secondo altri, ma è innegabile che le trattative fervano. E in questo scenario qualcosa potrebbe muoversi anche a piazza Pretoria. Giorgio Calì, eletto con Idv e poi passato al Centro Democratico di Bruno Tabacci (che lo ha anche candidato alle ultime Politiche) è ormai vicino a Salvo Lo Giudice (Drs), ma i faraoniani per il momento fanno una corte spietata anche a Giovanni Geloso, eletto con l’Mpa e oggi presidente onorario della formazione Comitati civici che comprende anche 18 consiglieri di quartiere e una serie di consiglieri del Palermitano, dell’Agrigentino e del Trapanese. Un movimento che l’11 maggio si ritroverà al Metropolitan e che deve ancora decidere il da farsi per il futuro.

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Pino Faraone, eletto con Amo Palermo e poi transitato al Megafono, potrebbe far parte del progetto ma solo nel caso di un accordo allargato a tutte le formazioni in campo, ma a scalpitare per il momento ci sarebbero anche tre o quattro orlandiani pronti ad abbandonare la maggioranza. Insomma, la seconda gamba renziana a Sala delle Lapidi potrebbe attirare delusi di destra e di sinistra, rappresentando una valida alternativa al Pd, anche se sono in molti a non volere finire sotto l’ombrello del solo Cardinale.

Se il progetto andasse in porto, il nuovo gruppo sarebbe secondo tra le opposizioni solo al Pd e creerebbe un blocco di centrosinistra in grado di condizionare gli equilibri di Sala delle Lapidi, rappresentando per il sindaco Leoluca Orlando un interlocutore privilegiato al posto del centrodestra.

 

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24 Aprile 2014, 16:57

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