11 Marzo 2015, 19:47
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MESSINA – Doveva essere la partita del rilancio delle ambizioni di salvezza diretta, si è trasformato in un pomeriggio da incubo, l’ennesimo del campionato balordo del Messina. Il treno della salvezza diretta passa da Messina per poi prendere la direzione di Melfi, con i gialloverdi che espugnano il San Filippo per 2-1. L’ennesima rimonta subita dei giallorossi, che addirittura terminano in nove la gara. Cinque sconfitte consecutive, un punto in sette partite, la piazza che adesso chiede a gran voce la testa di Gianluca Grassadonia che almeno per il momento resta al suo posto: “Mi rendo conto di essere in discussione ma come me lo sono tutti – ha dichiarato il tecnico salernitano nel dopo gara – io non mollo e vado avanti per la mia strada. Purtroppo anche oggi non abbiamo chiuso la partita in undici e, insieme alle continue rimonte, è questo il dato più preoccupante, perchè tutte le espulsioni o le ammonizioni che le provocano nascono da stupidate che facciamo noi. Ciò provoca il fatto che nelle partite successive oltre ai tanti infortunati, dovremo fare a meno anche degli squalificati”. Squadra che si scioglie come neve al sole alla prima difficoltà, incapace di mantenere i nervi a freno e inizia a giocare senza raziocinio, questi gli evidenti limiti del Messina: “Abbiamo dei chiari limiti caratteriali e mentali – ha continuato – purtroppo tendiamo a cedere occasioni che gli altri non ci concedono e le paghiamo a carissimo prezzo”.
A confermare Grassadonia nonostante il chiaro volere della tifoseria è il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, che certamente si aspettava un ritorno migliore in riva allo Stretto: “Abbiamo perso una battaglia ma non la guerra – ha dichiarato – cercheremo fino alla fine di evitare i playout che però non devono essere un’eventualità che ci deve impaurire, in un campionato di salvezza ci può anche stare di doversi salvare attraverso gli spareggi. Con Lo Monaco abbiamo appianato le divergenze, perchè ciò che importa è la salvezza che equivarrebbe ad una vittoria di campionato. E’ possibile continuare ancora con Grassadonia, capiamo i tifosi ma la società crede nel suo allenatore. L’arbitraggio? Non mi è assolutamente piaciuto, troppi direttori di gara vengono a Messina a fare i protagonisti”.
Va via da Messina con un pezzo di salvezza in tasca Leonardo Bitetto, che sta conducendo il Melfi verso una salvezza diretta che ha del miracoloso: “Abbiamo preparato bene la partita soprattutto sotto un profilo prsicologico – ha dichiarato – il Messina in questo momento è una squadra impaurita ed abbiamo cercato di sfruttarle al meglio. Caturano a Melfi ha trovato la sua dimensione, segna gol importanti mentre Agnello è partito in sordina ma adesso per noi è un giocatore fondamentale”. Ha segnato il gol della vittoria ma non ha esultato Salvatore Caturano, decisivo anche oggi per il suo Melfi: “Ho grande rispetto per i sei mesi passati qui, purtroppo per via di problemi fisici non ho potuto esprimere il mio valore. Melfi è la realtà ideale per me”.
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11 Marzo 2015, 19:47