22 Novembre 2009, 00:32
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Allora, procuratore, come vivrà questo derby?
“Ovviamente da tifoso del Palermo non posso che desiderare e aspettarmi una vittoria della squadra. I ragazzi sono chiamati a dimostrare di essere soprattutto un grande gruppo, dando prova a tutti i tifosi di saper giocare a calcio”.
Una eventuale vittoria domenica cancellerà l’onta dello 0-4?
“Vede, ogni derby è una storia a sè. Esula quasi magicamente da qualsiasi altro contesto. Purtroppo ho l’impressione che quella partita persa per 4-0 sia una macchia, una ferita che non si rimarginerà mai. Una vittoria per 5-0 domenica non cancellerà il ricordo né l’amaro di quella sconfitta, ma certamente aiuterà per il futuro”.
Sulla panchina del Catania, quel “maledetto” primo marzo di quell’anno c’era Walter Zenga. Crede che il tecnico, in un certo senso, debba vincere soprattutto contro il fantasma di se stesso?
“Guardi, io non credo nei fantasmi. Penso piuttosto che Zenga, da bravo professionista, sappia certamente come affrontare al meglio la partita senza condizionamenti psicologici. Non si lascerà influenzare sicuramente da quell’episodio che ormai fa parte del suo passato”.
Ogni volta che si parla di derby, purtroppo, riaffiorano ricordi spiacevoli legati agli scontri fra le tifoserie…
“Questo è un appello che non mi stancherò mai di rivolgere. Chi va allo stadio lo faccia animato da quel senso di sportività e buon senso civico che è parte integrante del nostro modo d’essere: di essere siciliani. I tifosi devono far sì che vengano allontanate tutte quelle cose che possono inquinare lo sport, perchè il tifo è soprattutto amore”.
Nei giorni scorsi l’arresto di Raccuglia ha rappresentato, per porla in termini calcistici, un bellissimo gol della magistratura nella partita contro Cosa nostra…
“Più che altro si è trattato di un successo di tutta la squadra, che oltre alla magistratura comprende anche quei cittadini che riescono a dire no al ricatto mafioso, e che scelgono di schierarsi optando per lo Stato e per la legalità”.
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22 Novembre 2009, 00:32