13 Giugno 2014, 19:11
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ROMA – Entro pochi giorni il Senato farà cadere la ghigliottina sui vitalizi di quei senatori condannati per reati gravi come mafia, corruzione, concussione. L’annuncio è del presidente del Senato Piero Grasso che ha dato mandato ai Questori di istituire la pratica. L’intenzione è di procedere in tempi rapidissimi e con tutta probabilità il provvedimento vedrà la luce già nel prossimo Ufficio di Presidenza (l’organismo competente in materia) di Palazzo Madama. “Nella prossima riunione – ha fatto sapere Grasso attraverso Facebook – approfondiremo tutti gli aspetti della proposta: spero di potervi presto comunicare l’approvazione di questo provvedimento che ritengo essere ineludibile. Dobbiamo, nel minor tempo possibile, passare dalle parole ai fatti”.
Il presidente del Senato ha ricordato l’impegno preso in Sicilia sabato scorso: stop ai vitalizi per i senatori condannati per i reati che secondo la Legge Severino comportano l’incandidabilità e la decadenza. Già mercoledì scorso, durante il primo Ufficio di Presidenza – ha spiegato – ”ho dato seguito a quell’annuncio chiedendo ufficialmente ai Questori di istituire le necessarie pratiche per ottenere questo risultato”. Anche il Pd, con la senatrice Maria Spilabotte, ha assicurato il proprio impegno affinché ”nel più breve tempo possibile” si arrivi allo stop dei vitalizi per i condannati: “Per il gruppo del Pd è vitale che l’Ufficio di Presidenza del Senato deliberi al più presto il taglio dei vitalizi dei senatori condannati per mafia; è per questo che ci impegneremo affinché la corrispondente deliberazione venga assunta al più presto”, ha affermato la senatrice che ha “sponsorizzato” la petizione dell’imprenditore siciliano Pietro Franzetti che ”in pochi giorni ha raccolto 150 mila firme”.
Una istanza portata all’attenzione dello stesso Grasso. E rilanciata in un Flash-mob davanti Montecitorio da un gruppo guidato dallo stesso Franzetti e a cui ha preso parte anche Riccardo Nuti deputato M5s. ”Stop ai vitalizi agli ex politici condannati per mafia, da Marcello Dell’Utri a Totò Cuffaro”, è stata l’invocazione corale.
(Fonte ANSA)
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13 Giugno 2014, 19:11