“Grazie all’ospedale di Mazara |mia mamma è stata salvata”

07 Luglio 2013, 18:47

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MAZARA (TP) – Una storia di sanità siciliana a lieto fine. Non era scontato per Giuseppe, siciliano trapiantato al nord che sente parlare di sanità nell’Isola soltanto in termini negativi. La sua storia, al contrario, lo ha sorpreso e incoraggiato. Per questo ha voluto ringraziare con una lettera i medici protagonisti della vicenda. La stessa lettera, Giuseppe ha deciso di inviarla anche alla stampa. Ecco il suo racconto.

“Sono un castelvetranese trapiantato al nord da 33 anni per ragioni di lavoro e mi reco periodicamente in Sicilia per ritrovare mia mamma (Caterina C.) di 88 anni. La settimana scorsa, durante una mia visita a Castelvetrano, mi sono visto costretto a portare mia mamma al Pronto Soccorso dell’Ospedale per un serio problema al cuore. Subito dopo il ricovero è emersa la necessità di impiantarle urgentemente un Pacemaker. Non nego la mia preoccupazione sia per l’elevata età di mia mamma che per il timore di una sanità poco efficiente (così come spesso viene illustrata dagli organi d’informazione)”.

“Subito dopo il ricovero mi sono però reso conto che il funzionamento della struttura era veramente ottimo e che le semplicistiche accuse alla sanità nel sud-Italia non possono essere così generalizzate. Desidero rendere pubblici i miei complimenti a tutto il personale dell’Ospedale ed in particolare all’equipe di cardiologia “Mazara” che sabato scorso (29/6/2013) hanno dimostrato una grandissima professionalità e dedizione al proprio “mestiere”. Infatti, dopo solo poche ore dal ricovero, vista la gravità del caso, hanno deciso di effettuare l’intervento senza peraltro avere avuto il tempo materiale di richiedere e di ottenere le necessarie autorizzazioni preventive”.

“Un particolare ringraziamento – conclude la lettera – desidero manifestarlo al dott. Vittorio Guzzo che materialmente ha effettuato l’intervento. Desidero infine che la presente email venga portata a conoscenza di tutti gli operatori del Reparto Cardiologia Mazara”.