07 Maggio 2015, 19:42
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PALERMO – La finanziaria del governo della rivoluzione è passata grazie al suo voto. Giovanni Greco, deputato palermitano Mpa, quindi all’opposizione, alla fine, dopo le 24 ore di seduta, ha evitato alla maggioranza l’imbarazzo di una caduta rovinosa, votando sì ai documenti contabili di Baccei e Crocetta. Celebre per il suo eloquio colorito che caratterizza i suoi pirotecnici interventi in Aula, Greco spiega a Livesicilia le ragioni della sua scelta.
Onorevole, lei ha votato a sorpresa la finanziaria. Cosa l’ha fatta convertire alla politica del governo?
“Lei che un conoscitore dell’Assemblea sa che non è tanto una sorpresa. Occorreva approvare lo strumento per governare la Sicilia. Io responsabilmente ho sentito di votarlo. Sono sempre all’opposizione, non è cambiato nulla. Ci vuole senso di responsabilità per approvare il bilancio, a cui ho contribuito con uno strenuo lavoro in commissione. Per stupidaggine non si lascia uno strumento così’ importante. Anche perché sennò ci voleva un’altra settimana, e non possiamo giocare”.
Ma questo voto segna il suo avvicinamento alla maggioranza?
“No, assolutamente no”.
Vabbe’, non sarebbe il primo…
“Continuo a fare quello che nella prima seduta ho detto nel mio discorso, che voi avete tanto criticato…”.
Ma no, abbiamo scritto che lei era molto simpatico...
“Lasciamo stare. Ai miei elettori non serve un parlare forbito ma vacante, serve un parlare ‘a viddana e fare le cose”.
E a proposito di cose, questa finanziaria la convince.
“In questa finanziaria io ho raccolto diversi risultati positivi. Uno scatto di stupidaggine ha fatto dire a qualcuno che ho una nipote interessata a una legge… Non ho né nipoti maschi, né femmine che siano interessati”.
Ma di cosa stiamo parlando esattamente?
“Il secondo comma dell’articolo 77, che è inapplicabile per qualunque tipo di assunzione. Il primo dà serenità a queste persone stabilizzate che lavorano da una vita”.
Ah, ecco, parliamo degli stabilizzati dell’Ars. Dove lei non ha nipoti…
“Ma non è che noi altri politici siccome facciamo politica non abbiamo famiglia? Comunque no, non ne ho lì”.
Senta, come hanno reagito i suoi compagni di partito al suo voto in finanziaria?
“Sono d’accordo, sia Toti (Lombardo, ndr) sia Roberto Di Mauro. Se si apre un dialogo per cominciare a lavorare, è meglio… sono due anni che non facciamo un… Sto Crocetta venne a consumare tutto. Ma se lui se ne va, non migliora, c’è un momento di antipolitica. Si dovrebbe fare una giunta di salute pubblica, se le ricorda? Un tempo si facevano”.
Tutti insieme per l’emergenza, dice lei.
“Sì, anche il bilancio non si potrebbe fare senza senso di responsabilità. Questa finanziaria è uguale a quella dell’anno scorso. Certo, la coperta è più corta. E infatti a luglio andremo a fare un’altra manovra di bilancio, se con Roma non ci si mette d’accordo sarà la fine del mondo. Tra le norme migliori ci sono queste sui pensionati, sui forestali, sono adatte ai tempi di crisi”.
Quindi queste norme le piacciono…
“No”.
Come no?
“No, perché hanno abolito il turn over dei forestali, abbiamo tolto dei diritti, speriamo che col passare del tempo migliora la situazione economica e questa grave ingiustizia si possa cancellare”.
Che idea s’è fatto di Baccei?
“Ho fatto un comunicato stampa che è la fotografia di questo ragazzo. Ha lavorato con noi con una serenità, un’umiltà, anche se aveva la coperta di Roma, questo è proconsole di Faraone… E meno male che Crocetta venne solo l’ultimo giorno, sennò questo bilancio non si faceva!”.
Dice che Crocetta era d’intralcio?
“Io in commissione avevo tolto soldi a Crocetta, nelle macchine, nel cerimoniale, nelle comunicazioni… Poi si deve fare sintesi e ho ritirato una parte degli emendamenti. Ma glieli abbiamo dati arre’ u cozzu (nella nuca, cioè lo abbiamo avvisato, ndr). Abbiamo fatto cose di buon senso. Io per esempio l’articolo 42, lo abolirei tutto. Dobbiamo cambiare, non possiamo sempre essere un popolo di assistiti. Io sono per tagliare il cordone ombelicale con Roma”.
E sì, lei è autonomista. Ma a dire il vero sembra proprio che ormai a Palermo comandi Roma, no?
“Sì, sono d’accordo”.
Però Baccei non le dispiace.
“Ha dimostrato serietà e senso dell’equilibrio. Mi fa simpatia. Non è che mi retti nenti a mia…”.
Cosa non le piace della finanziaria?
“Varie cose. Per i precari io avrei creato negli anni un bacino a cui attingere per le assunzioni. Invece adottiamo la politica del favoreddu”.
L’assessore Caruso ha detto che avrebbe voluto fare dei tagli sugli ex Pip, ma i deputati gli ridevano in faccia. Rideva anche lei?
“I Pip lo sa chi li sostiene? Crocetta. Caruso se si sta due minuti più a Catania è meglio. Questi assessori tecnici…”.
Cosa?
“Al di là di qualcuno che è bravo, come quello della Funzione pubblica…”.
Leotta.
“Esatto, quello è bravo”.
E gli altri?
“(ride) Non mi faccia parlare. Ricorda i tempi dei sindaci della società civile a Palermo? La società civile deve fare la società civile. Il politico deve fare politica. Se sbaglia, una pedata in culo e via”.
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07 Maggio 2015, 19:42