Grillini: no ai rimborsi | Presentata la rinuncia

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14 Novembre 2012, 14:10

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Giancarlo Cancelleri

PALERMO – La simbolica consegna dell’assegno da un milione e mezzo di euro non c’è stata, ma il Movimento Cinque Stelle ha depositato presso l’ufficio di presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana la formale rinuncia ai rimborsi elettorali. Presenti tutti i deputati grillini eletti all’Ars, con in testa Giancarlo Cancelleri. L’ex candidato alla presidenza ha detto a chiare lettere: “Non accettiamo il rimborso che spetta ai partiti, facendo riferimento al referendum in cui gli italiani hanno affermato che non vogliono il finanziamento pubblico ai partiti. Dopo quanto abbiamo fatto in Emilia-Romagna ed in Piemonte lo stesso accadrà anche in Sicilia”.

Facendo riferimento alla normativa vigente (legge 96/2012) in realtà i rimborsi andrebbero chiesti entro trenta giorni dalla chiusura della tornata elettorale. Il Movimento Cinque Stelle non lo ha fatto, viceversa comunicando all’ufficio di presidenza della Camera dei Deputati ed a quello dell’Assemblea Regionale Siciliana la propria rinuncia ai rimborsi. Questi soldi quindi formalmente non saranno restituiti ma rimarranno alla fonte, restando quindi a disposizione del Tesoro.

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Non è invece definito quale destinazione avranno le eccedenze degli stipendi a cinque stelle, sulla cui destinazione si è molto dibattuto. “Dobbiamo decidere – prosegue Cancelleri – se fare una donazione alla Regione, oppure creare un capitolo di spesa da destinare all’imprenditoria giovanile o al microcredito d’impresa”.

Intanto spunta il giallo del reale ammontare dei rimborsi cui il Movimento Cinque Stelle rinuncia. Era già pronto un assegno gigante con la cifra di 1 milione e 426 mila euro, che però è rimasto chiuso nel portabagli di Cancelleri. Il motivo? “Nemmeno noi sappiamo a quanto ammonterà – afferma Francesco Menallo, legale e attivista del movimento – perché la legge è di luglio e finora non è stata applicata”. Il mistero dei rimborsi sta nell’articolata legge elettorale approvata a luglio dal Parlamento, che distingue fra finanziamento e cofinanziamento. Probabilmente la cifra “rifiutata” dai grillini ammonta a poco più di un milione di euro, mentre c’è chi sostiene possa addirittura essere pari al 40% di quanto inizialmente dichiarato, quindi circa 600 mila euro.

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14 Novembre 2012, 14:10

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