23 Gennaio 2017, 14:31
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CATANIA – Ancora ombre su Palazzo degli Elefanti. La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex assessore al Bilancio del Comune del capoluogo etneo, Giuseppe Girlando, per tentata concussione aggravata. Il provvedimento, firmato dal sostituto Fabio Regolo, riguarda un’inchiesta avviata dopo la denuncia del titolare della Simei, Gianluca Chirieleison, in relazione a una transazione con Palazzo degli Elefanti per milioni di euro che non si sarebbe concretizzata, portando al fallimento dell’azienda. Secondo l’accusa, riporta l’Ansa, il titolare avrebbe subito la minaccia di “promettere la propria indebita intercessione nei confronti” di un consigliere dell’opposizione per “non fargli ostacolare l’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera di Giunta su ‘Sostare'”, avanzata dall’allora assessore Girlando. L’evento non si sarebbe verificato per “la resistenza della persona offesa” che avrebbe subìto “un danno patrimoniale di rilevante gravità consistito nell’ammontare della transazione non stipulata”, pari a quasi 4 milioni di euro. Risultato di un accordo del 2013. Eppure il Comune non paga. La vicenda era stata denunciata pubblicamente dal consigliere, Manlio Messina, nel corso della seduta di consiglio comunale del 18 luglio 2016. E’ l’esponente dell’opposizione a parlare di una registrazione che riporta le “minacce” di un membro della Giunta Bianco.
L’azienda è fallita, nonostante la transazione fosse stata stabilita, per via pare del fatto che, il pagamento delle rate da parte del Comune sarebbe slittato a dopo l’approvazione del Bilancio 2016 e non, come sembra da accordi iniziali e pare da delibera di Giunta, dopo 60 giorni dalla firma dell’accordo. Della faccenda si parlerebbe all’interno di una telefonata, depositata agli atti, in cui a confermare il fatto che Girlando abbia modificato le date, sono due dirigenti del Comune. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 3 febbraio davanti al Gup Carlo Umberto Cannella.
Per essere arrivati a tal punto, è plausibile affermare che le indagini si siano aperte e chiuse prima delle dimissioni dell’ex assessore al Bilancio, presentate all’inizio del mese di ottobre. Già da mesi, inoltre, tra i corridoi del tribunale e quelli di Palazzo degli Elefanti, circolavano le voci di un’indagine aperta proprio su questo caso. Un’inchiesta che avrebbe portato Girlando a chiudere la sua esperienza amministrativa nell’ottobre 2016. Le dimissioni infatti producono oggettivamente l’impossibilità a reiterare il reato, elemento fondante per poter accogliere un’eventuale richiesta di misura cautelare al Gip.
“La crisi e i forti ritardi nei pagamenti – aveva spiegato Gianluca Chierieleison, titolare di Simei – ci hanno obbligato a licenziare, negli ultimi 10 anni, oltre 350 persone. Ci ha riferito – aveva evidenziato Chierieleison – che in settimana verrà risolta parte della situazione (dovrebbero essere liquidati circa 200 mila euro, che permetteranno alla ditta d sbloccare il Durc) e promesso che l’intera transazione sarà chiusa entro il mese”. Era il 1 settembre 2015. All’epoca la vicenda sembrava risolta. Un anno e un mese dopo, invece, si dimette Girlando.
“Siamo certi che le decisioni della Magistratura, nella quale riponiamo la massima fiducia, potranno chiarire in termini positivi la vicenda legata all’avvocato Giuseppe Girlando, già assessore al Bilancio del Comune di Catania”. Così scrive l’Amministrazione comunale in una nota apprendendo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio di Girlando. “Tutti conoscono l’integrità morale dell’amministratore e del professionista – continua la nota – che sicuramente emergeranno. Gli atti dell’assessore Girlando, come tutti quelli esitati dalla Giunta municipale, sono stati contraddistinti da rigore e rispetto della legge, dopo avere sempre superato diversi livelli di controllo e di verifica. Confidiamo che Giuseppe Girlando potrà dimostrare la correttezza del suo comportamento”.
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23 Gennaio 2017, 14:31