Guardia di Finanza, sequestrate |tonnellate di prodotti al pistacchio

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08 Dicembre 2012, 11:47

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BRONTE –  La Guardia di Finanza di Bronte in collaborazione con il Nucleo Operativo Provinciale del Corpo Forestale di Catania, su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, ha effettuato una serie di controlli sulla produzione e commercializzazione del pistacchio e suoi derivati nei vari stabilimenti brontesi. Sono state ispezionate 10 ditte operanti nel settore della commercializzazione all’ingrosso del pistacchio e prodotti da esso derivati. Controllata la tracciabilità del pistacchio verde di Bronte DOP e altre materie prime impiegate.

Particolare attenzione al pistacchio di provenienza estera, detenuto nei vari stabilimenti mediante minuziosi controlli dei documenti, quali la certificazione fitosanitaria, il nulla osta all’importazione, le fatture di acquisto.  L’attività di servizio ha permesso di individuare, in due stabilimenti, l’ingannevole etichettatura di prodotti quali pesto e crema di pistacchio; croccantini al pistacchio, tritato e granella di pistacchio. Per la produzione dei suddetti prodotti veniva utilizzato del pistacchio di provenienza estera, mentre l’etichetta recava prodotto IGT: indicazioni geografiche tipiche oppure delle scritte non veritiere sulla reale provenienza del pistacchio, tali da trarre in inganno il consumatore finale, convinto di aver acquistato un prodotto ottenuto dalla lavorazioni del pistacchio di Bronte.

Analogo servizio è stato effettuato dai finanzieri di Riposto che unitamente a personale del Corpo Forestale hanno proceduto a sequestrare presso un grossista di Giarre prodotti finiti pronti per la commercializzazione. Essenziale è stato anche l’apporto fornito durante le varie fasi dell’intervento dagli ispettori del Servizio Fitosanitario Regionale – Osservatorio per le malattie delle piante di Acireale. L’attività ispettiva si concludeva con il sequestrato di 3,5 tonnellate di prodotti pronti per la commercializzazione.

Sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio e segni mendaci i responsabili degli due stabilimenti. L’operazione, coordinata dal sostituto procuratore. Fabrizio Aliotta, è volta alla salvaguardia degli operatori del settore e per contrastare l’illecita concorrenza sul mercato. I controlli mirano anche alla tutela della qualità del pistacchio brontese e dei consumatori finali.

 

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08 Dicembre 2012, 11:47

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