Si aggrava la crisi idrica a Messina | Varato lo stato d'emergenza - Live Sicilia

Si aggrava la crisi idrica a Messina | Varato lo stato d’emergenza

I mezzi dell'esercito in soccorso della popolazione di Messina

Interviene Palazzo Chigi: poteri straordinari alla protezione civile. L'esercito mette in campo cinque autobotti da ottomila litri d'acqua. In arrivo anche nave Ticino della Marina militare. L'assessore Croce: "In 12-24 ore il bypass dovrebbe essere riparato. Per l'altro bypass ci vorranno circa 15 giorni".

Guasto al bypass dell'acquedotto dell'Alcantara
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MESSINA – Si è rotto il bypass che collegava l’acquedotto dell’Alcantara, all’altezza di Forza D’Agrò (Me), con quello di Fiumefreddo, che in questi giorni d’emergenza riforniva con 300 litri al secondo la città di Messina. A comunicarlo è il capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, che si sta recando sul posto per verificare il guasto. La società ‘Siciliacque’ che gestisce l’acquedotto dell’Alcantara sta cercando di trovare una soluzione al problema, sembra che la saldatura non abbia retto. L’unico acquedotto che rifornisce in questo momento Messina, con una portata di 200 litri al secondo è quello della Santissima, ma il fabbisogno della città è di 970 litri al secondo. Dopo la frana a Calatabiano, che è sempre più estesa, questo acquedotto non rifornisce più Messina. Negli scorsi giorni era stato creato un bypass con l’Alcantara ma oggi ha ceduto. Continua dunque l’emergenza, molti quartieri sono senz’acqua. E non sarebbero ancora sufficienti le autobotti dell’esercito.

*Aggiornamento ore 11.38
Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per Messina. Con la dichiarazione dello stato di emergenza “il governo dà poteri straordinari alla Protezione Civile nazionale. Curcio scende nel primo pomeriggio a Messina con i suoi uomini per prendere in mano una situazione intollerabile”. Così il sottosegretario De Vincenti. Per Messina “accompagniamo lo stato d’emergenza con un primo stanziamento per i lavori necessari – prosegue -, e mettiamo a disposizione anche l’Esercito e mezzi militari”.
“L’attivazione delle forze armate a Messina è avvenuta poche ore dopo che siamo stati avvisati, con un primo intervento delle 4 autobotti dell’esercito e poi con una nave porta-acqua”. Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti spiega al termine del cdm gli interventi dell’esercito a Messina. “Per l’acquedotto – ha aggiunto – i nostri ingegneri sono in contatto con la protezione civile e c’è la massima disponibilità”.

La nave Ticino della marina militare è salpata stamani da Augusta diretta verso Messina per intervenire nell’emergenza idrica che in questi giorni sta colpendo la città. Nave Ticino è un’unità navale che può trasportare fino a 1.200 metri cubi di acqua, e viene impiegata per il rifornimento idrico delle isole minori e delle zone costiere prive di sufficienti risorse idriche.

“A Messina l’Esercito contribuisce alla distribuzione di acqua in concorso alla Protezione Civile con 5 autobotti da 8.000 litri. Nella caserma del 24° reggimento “Peloritani” sarà svolta, inoltre, la sanificazione di 10 autobotti che andranno ad incrementare la capacità di trasporto di acqua potabile. Le capacità tecniche del personale e i mezzi in dotazione all’Esercito garantiscono il prezioso intervento in caso di pubblica utilità e per la tutela dell’ambiente. In particolare, i reparti genio, grazie alle esperienze maturate nelle missioni estere ed all’elevata connotazione “dual-use” operano a favore della comunità nazionale in caso di pubbliche calamità.

*Aggiornamento delle 16.01

“In 12-24 ore il bypass dovrebbe essere riparato, per l’altro bypass, quello nuovo lungo un chilometro, ci vorranno circa 15 giorni”. Lo dice l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, a Calatabiano (Messina) per controllare lo stato della frana. In questo momento i tecnici di Siciliaacque stanno cercando di riparare il bypass che era stato realizzato qualche giorno fa e collegava l’acquedotto dell’Alcantara a quello di Fiumefreddo e che si rotto stamani. I tecnici della Protezione civile, invece, stanno lavorando per capire come intervenire con il nuovo bypass quello che dovrebbe aggirare la montagna a Calatabiano e avere una portata più ampia di acqua. “La zona di Calatabiano era segnata dalla Protezione civile come ‘area bianca’ nel piano di dissesto idrogeologico quindi non a rischio e nessun ente locale aveva mai segnalato dei rischi sulla zona in questione e quindi non credo che potessimo intervenire – afferma Croce – .Abbiamo avuto come governo regionale un momento di crisi, per cui è stato difficile affrontare il problema. Il governo nazionale credo sia stato tempestivo quando la situazione è degenerata e si è capito che era grave”. (ANSA).


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