Cronaca

Guerra e libertà di parola, dieci giornaliste ucraine a Catania

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06 Maggio 2022, 05:57

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CATANIA – Dieci giovani giornaliste ucraine nel capoluogo etneo per discutere di informazione, pace e antimafia: nell’ambito del progetto Erasmus European Solidarity Corps volto a favorire la mobilità internazionale di giovani donne e uomini l’Arci Catania ha organizzato delle esperienze di volontariato denominate “Short Term Volunteering Team”.

Si tratta di due settimane di impegno nel sociale, nel territorio etneo, di dieci volontarie e volontari, dai 18 ai 30 anni, provenienti da differenti paesi europei o extraeuropei convenzionati. Arci Catania, in accordo con Il Giardino di Scidà, bene confiscato alla mafia, con l’associazione I Siciliani giovani e in collaborazione con altre associazioni del territorio, ha deciso di organizzare dal 2 al 15 maggio 2022 una esperienza di giornalismo partecipato volto ad approfondire i temi della pace, della libertà di espressione e della lotta internazionale alle mafie.

Le giornaliste ucraine

Sulla maglietta di Anastasia Kova, giornalista del giornale Express, campeggia quello che è diventato il grido di ribellione dell’Ucraina, ovvero la frase del soldato Hrybov che nei primi giorni dell’invasione era sull’Isola dei Serpenti, nel Mar Nero, e ha risposto alla richiesta russa di resa con tre parole sprezzanti, “Nave russa vaffanculo”. “Prima del 24 febbraio – racconta Anastasia – sul mio giornale parlavano di temi sociali, di politica, di mestieri, ma dopo l’inizio della guerra scriviamo solo di volontari e di morti, e siamo qui, a Catania, per difendere la libertà di parola”.

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Anastasiia Holub è la communications manager NGO Pro bono club Ukraine: “Dopo questo progetto tornerò a vivere in Ucraina. Un progetto, questo, che ho condiviso nel vostro territorio per combattere la disinformazione. Molte tra di noi hanno abbandonato il nostro paese, ma l’intento comune è quello di tornare per migliorare l’Ucraina ed è arrivato il momento di diffondere informazioni veritiere sulla guerra, una guerra di informazione/disinformazione e di valori”.

Daryna Som è studentessa di Storia nella Università Shevchenko di Kyiv: “Questa guerra è iniziata già nel 2014, quando l’Ucraina ha iniziato un percorso di avvicinamento all’Unione Europea. Questa non è una guerra per la conquista di alcuni territori, questa è una guerra per i valori, quello democratico contro quello dittatoriale”.

Webzine è il giornale online dove si potranno trovare tutti gli articoli scritti dalle studentesse e giornaliste ucraine ospiti del programma Short Term Volunteering Team “Un programma, questo, che pubblicherà e metterà in rete articoli e podcast, su web RadioMatria, e che potranno essere condivisi da tutti – dicono Matteo Iannitti de I Siciliani Giovani e Pippo Rapisarda del direttivo ARCI CT – uno scambio di storie, quella di Pippo Fava ad esempio, e di racconti di guerra ”.

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06 Maggio 2022, 05:57

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