04 Luglio 2016, 17:06
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LINGUAGLOSSA – Sabato 2 luglio a Linguaglossa è stata inaugurata la mostra Guttuso, Incorpora, Messina. Inedite visioni ai piedi dell’Etna, curata da Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico. Alla presenza del sindaco Rosa Maria Vecchio, del responsabile del Museo Regionale Francesco Messina Luigi Antonio Messina e di Egidio Incorpora, presidente dell’Associazione Culturale “Salvatore Incorpora”, nonché di una nutrita schiera di autorità politiche e civili, lo storico e critico d’arte Antonio D’Amico ha presentato il percorso espositivo nella cornice della chiesa dell’Annunziata, a poca distanza dall’ex Casa del Fascio riconvertita recentemente in funzionale e moderna sede museale. Nella chiesa gremita dal pubblico, i saluti di rito hanno evidenziato l’importanza dell’esposizione che per la prima volta riunisce nel territorio etneo tre personalità centrali nell’arte del Novecento.
Il sostegno della municipalità di Linguaglossa unito all’inesauribile impegno dell’Associazione Incorpora e la collaborazione della Sovrintendenza di Catania hanno reso possibile questo evento eccezionale: come hanno sottolineato gli ospiti della serata, la valorizzazione del territorio passa attraverso iniziative di alto profilo come la mostra fortemente voluta da Vittorio Sgarbi per consentire il dialogo fra tre artisti che non hanno mai lavorato fianco a fianco, ma che hanno condiviso gli ideali e lo spirito di un’epoca. Sotto gli auspici di una fertile collaborazione tra tutti gli enti preposti alla promozione turistica e culturale dell’area, l’evento ha avuto il suo momento centrale nell’introduzione storico-artistica da parte di Antonio D’Amico che ha commentato alcune delle quaranta opere presenti nelle sale della mostra, mettendo in luce contiguità e differenze nell’attività dei tre artisti. Dopo il taglio del nastro all’ingresso dell’esposizione, il pubblico ha avuto la possibilità di visitare in anteprima la mostra che si articola negli spazi del Museo Francesco Messina e dell’Esposizione Permanente Salvatore Incorpora: quaranta opere tra pitture e sculture di cui la metà di Renato Guttuso, provenienti da collezioni private e mai presentate in Sicilia, accostate ai dipinti di Incorpora, mai esposti prima d’ora e a un nucleo di sculture di Francesco Messina che per la prima volta approdano nel museo a lui dedicato.
Sono in mostra dipinti di grande intensità quali L’incendio alla Cancelleria Apostolica, La stampa clandestina o Il picchetto di sciopero alla Magona di Piombino, in cui Renato Guttuso si dedica a una pittura di “cronaca” e denuncia. Prigionieri costruiscono il ponte sull’Oder distrutto dai bombardamenti, I moti di Reggio Calabria del 1971 e “Zappini” trainati dai buoi di Salvatore Incorpora chiariscono la profonda sintonia stilistica e culturale tra Incorpora e Guttuso, mentre la composta e sensuale Venere del Brenta, il vibrante Ritratto di Salvatore Quasimodo, una coppia di inediti Colombi in gesso e bronzo e il fremente Cavallo al galoppo di Francesco Messina risarciscono Linguaglossa della lunga assenza del maestro dalla sua città natale.
Tre linguaggi e tre ideologie che si possono ammirare in un percorso ricco e coerente che si snoda ai piedi dell’Etna, sottotitolo della mostra, dove la poesia della pittura e della scultura crea una visione suggestiva e inaspettata. La mostra proseguirà fino al 31 ottobre prossimo.
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04 Luglio 2016, 17:06