Ha investito un agente con l’apetaxi| “Sono dispiaciuto, non credevo fosse un vigile”

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14 Novembre 2013, 06:15

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PALERMO – Era sprovvisto di licenza. Per pochi posti non era rientrato nella graduatoria stilata dal Comune di Palermo che ha concesso le autorizzazioni a quindici conducenti. Ma ha continuato ugualmente a lavorare, a svolgere l’attività per il centro cittadino con il suo apetaxi acquistato qualche mese fa. G.G, 33 anni, padre di un bimbo di dieci anni e con una moglie a carico, dice oggi di essere dispiaciuto per quello che è successo. “Non era mia intenzione – afferma – ma ho avuto paura per la mia motoape, l’unica possibilità di lavoro che ho”.

Il 33enne martedì pomeriggio ha investito un agente della polizia municipale che ha tentato di fermarlo per un controllo, Emanuele S., 53 anni. Secondo quanto raccontato dal vigile urbano, il conducente dell’apecalesse avrebbe sterzato continuando la sua corsa, travolgendolo. Poi sarebbe fuggito verso via Maqueda, proseguendo per via dell’Università e facendo perdere le proprie tracce.

A bordo del mezzo ci sarebbero stati dei turisti per un giro nel centro storico. L’agente, soccorso da un’ambulanza del 118 è così stato trasportato al policlinico, dove è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni. “E’ vero ero io a bordo del mezzo – spiega G.G – ma non avevo la minima intenzione di fare male a nessuno. Non l’ho visto, non credevo fosse un vigile urbano perché non indossava la divisa. Si è avvicinato, ma non pensavo fosse caduto”. A carico del 53enne, pregiudicato, c’è adesso un procedimento penale per lesioni e resistenza, nel corso del quale saranno esaminati i filmati del circuito di telesorveglianza che si trova nella zona.

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L’avvocato difensore del conducente della motoape, infatti, chiederà l’acquisizione delle immagini: “E’ l’unico modo per fare venire a galla la verità – precisa il legale – con l’analisi di quei frame si potranno stabilire con certezza le responsabilità del mio cliente”.

D’altro canto, dalla polizia municipale assicurano che il vigile indossava la divisa e che era evidente si trovasse lì per effettuare i controlli. “Non ho visto che era un vigile – aggiunge G.G – ho soltanto notato che ha alzato una mano, ma non l’ho visto cadere. Sono dispiaciuto, ho già detto anche alla polizia municipale che non c’è nulla di volontario in quello che è successo”.

Il 33enne è infatti stato rintracciato poco dopo quanto successo ai Quattro Canti. Per lui sono nel frattempo scattati la denuncia a piede libero ed il sequestro del mezzo. E’ stato ascoltato dagli agenti e ha raccontato la sua versione. A confermarla o a smentirla saranno le immagini delle telecamere, che chiariranno cosa sia successo quando l’agente ha intimato l’alt.

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14 Novembre 2013, 06:15

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