11 Aprile 2013, 20:30
2 min di lettura
CATANIA – È stato un periodo particolarmente intenso per la famiglia Federico. Fatto di ansie e apprensioni soprattutto per Paolo. Il marito della giovane 33enne, in coma a causa di un’emorragia cerebrale, che lo scorso 16 marzo al reparto di Rianimazione del Garibaldi ha partorito Rebecca Maria. Dopo settimane di costante osservazione da parte dell’equipe medica di Sergio Pintaudi e la sospensione dell’autosedazione, la neo mamma domani potrà tornare a casa tra i suoi cari. Ad esternare, a Live Sicilia Catania, lo stato d’animo che si respira in famiglia è il marito.
Per tutti voi è la fine di un incubo?
“Direi di sì. Sono stati 25 giorni drammatici, per fortuna tutto si è concluso bene. Abbiamo quotidianamente pregato affinchè mia moglie potesse tornare nuovamente con noi, sana e salva, adesso pian piano cercheremo di riprendere in mano la nostra vita”.
In queste settimane cosa è che riusciva a darle conforto?
“La preghiera rappresenta la nostra ancora di salvezza. Quando ti trovi dinnanzi a situazioni come quelle vissute da noi, rivolgersi a Dio diventa l’unica fonte di consolazione per credenti e non. Sono i momenti in cui l’uomo viene messo a dura prova. In passato abbiamo dovuto affrontare già un’altra esperienza drammatica che si è conclusa, anche quella volta, a lieto fine, segno che Gesù esiste davvero”.
Siete devoti particolarmente ad un Santo?
“Come cattolici praticanti ci rivolgiamo sempre al Signore e alla Madre di Dio”.
Quando i medici della Rianimazione hanno sospeso l’autosedazione, Ivana non sapeva ancora di essere diventata mamma. Chi ha avuto il felice compito di comunicarle la notizia?
“Inizialmente l’equipe medica e, successivamente, non appena ho avuto la possibilità di dialogare con mia moglie io. Tra l’altro, appena Ivana si è svegliata dal coma si accarezzava continuamente il ventre, segno che nonostante non potesse ancora parlare, con i suoi gesti ci comunicava che il suo pensiero era rivolto sempre alla piccola”.
Qual è stata la sua reazione quando ha appreso di essere diventata mamma?
“Inizialmente chiedeva notizie sulle reali condizioni della bambina e, nonostante le giungessero le nostre rassicurazioni e quelle dei medici, Ivana sentiva il bisogno di vederla. Così ho scattato diverse foto per mostrarle il suo volto. È stata una grande gioia per lei notare, sin da subito, la straordinaria somiglianza tra Rebecca Maria e Giuditta, la nostra primogenita. Certo, poterla stringere tra le sue braccia sarà un’emozione grande, ma sappiamo che in questo momento dobbiamo essere cauti. Rebecca è nata prematura dovrà, quindi, concludere i suoi 9 mesi in ospedale e prendere ancora un paio di chili prima di poter tornare a casa”.
Dopo quest’esperienza come si guarda alla vita?
“Sicuramente da una prospettiva differente. Si ha la consapevolezza che da un momento all’altro la nostra percezione del mondo può essere stravolta. Ciò fa affrontare le difficoltà in maniera più profonda”.
Pubblicato il
11 Aprile 2013, 20:30