14 Marzo 2013, 00:34
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PALERMO – La scaletta del programma sconvolta dall’elezione del Papa, le immagini dell’annuncio dell’elezione del Pontefice e Rosario Crocetta tra gli ospiti di una puntata “diversa” delle Invasioni Barbariche. La conduttrice del talk show di La 7, dopo aver presentato gli altri ospiti, annuncia il presidente Crocetta, con una domanda: “Rosario Crocetta è nostro ospite, e con un nome cosi – chiede Daria Bignardi ironica – alle Invasioni Barbariche poteva esserci un solo politico, ed è lei. La chiamo governatore o presidente ?”. Ma il presidente Crocetta sembra avere dei tempi televisivi perfetti: “Governatore mi sa di passato, mi chiami presidente”. La giornalista di La 7 non perde tempo ed incalza Crocetta: “Lei voleva farsi prete, è vero?”, ma l’ex sindaco di Gela è pronto “Prete si, ma non Papa. Non ho fatto abbastanza ma altri ci hanno provato”.
“Lei è cattolico – afferma Daria Bignardi, chiedendo a Crocetta un’opinione sul nuovo Pontefice – giusto presidente?”. Ma sembra che l’elezione di un Papa sudamericano colpisca molto il Presidente: “Io sono cattolico e sono contento, è un Papa dell’America latina, non America come dice Obama, dell’America latina dove c’è povertà e dittatura -Crocetta sembra essere a suo agio nello studio televisivo e sottolinea – spero che possa fare per il sud America quello che ha fatto Giovanni Paolo II per la Polonia”. E il pensiero del presidente siciliano vola alle favelas, i tristemente quartieri poverissimi del sud America, e i rapporti tra i paesi e le classi sociali: “Spero che il nuovo Pontefice inizi a parlare di rapporti tra ricchi e poveri, il tema di oggi è un occidente non più così sicuro”.
“Il nome Francesco mi appassiona – quasi declama Rosario Crocetta – il nome è poetico, ma quando dice ‘chiedo a voi che la vostra preghiera scenda anche su di me’ – sottolinea il presidente -non mi piace molto. Avrei preferito che dicesse: benedizione”. E il presidente della Regione Siciliana solleva anche uno dei temi di discussione nel mondo cattolico “Ma io parlo un linguaggio più democratico – dice Crocetta – mi sarebbe piaciuto dicesse la vostra benedizione, che si proseguisse sulla strada del valore centrale del sacerdozio del popolo” .
La scelta di San Francesco per i tempi in cui viveva, secondo Crocetta è “eversiva” e sottolinea che il gesto di spogliarsi nudo in na piazza e rinunciare a tutto sia una cosa che oggi non sarebbe percepita come un tempo: “Oggi uno così verrebbe arrestato, gli si metterebbe la camicia di forza. Mi auguro che questo sia un Papa dei poveri che sia povero!” La scelta di Papa Francesco di non chiamare mai se stesso Papa, durante la sua presentazione è per il presidente Crocetta un modo di lasciare il potere e la relazione con il potere temporale: “Sembra che dica di volersi occupare solo delle cose spirituali”.
Le prime reazioni all’elezione del Papa sul web non sono tutte entusiaste ed euforiche, ci sono anche commentatori e opinionisti che parlano di una presunta contrarietà del nuovo Papa ai matrimoni omosessuali. “Il matrimonio non ha liberato gli etero sessuali – sostiene Crocetta sorridendo – perché dovrebbe liberare omosessuali. Quello che conta – secondo il presidente Crocetta – nel vangelo, è l’amore”. Crocetta sottolinea anche che non bisognerebbe confondere la Chiesa con il Vaticano e aggiunge: ” Io vedo molti omosessuali dentro la Chiesa che possono fare moltissimo”.
“Ma le posso chiedere una cosa – Daria Bignardi riesce a trovare lo spazio per aprire alcune finestre sull’intervista a Crocetta – intima? Lei era consepoveloe della sua sessualità quando voleva fare il prete”. Il presidente siciliano ammette di non avere avuto consapevolezza della sua intimità fino ad una certa età. Parla di “liberazione” il presidente, spiegando come la sua cultura cattolica lo abbia aiutato molto, ma allo stesso tempo abbia costruito in lui alcune paure e timori sui suoi gusti sessuali. “Dio che ci ha dato la vita e questo mondo meraviglioso, -chiede Crocetta – ma perché dovrebbe arrabbiarsi per chi si abbraccia con chi”.
“Io penso che la bellezza – spiega il presidente – sia in tutto il creato e addirittura in Dio. Perché negare anche ai preti l’esperienza della bellezza e dell’amore? La Chiesa non deve essere espressione della contemporaneità ma dell’umanità”. Per Gad Lerner il fatto che i due governatori di Sicilia e Puglia siano due omosessualità è il simbolo di grande cambiamento. Ma si chiede anche se non isa un certo senso protettivo dei cittadini nei confronti di questi due Leader, però Crocetta non è d’accordo: “Io non ho mai nascosto la mia omosessualità, anzi io considero la mia omosessualità un dono di Dio”.
Per Rosario Crocetta non sono importanti le interazioni sui social network del Papa, ma piuttosto sono centrali i temi del sacerdozio femminile, il matrimonio dei sacrdoti e il matrimonio gay. La formazione cattolica rapprsenta per Crocetta una grande forza, ma allo stesso tempo un male perché punisce il piacere e l’amore delle persone “Gli psicanalisti devono molto alla Chiesa cattolica”.
“Io penso che questo Papa – Crocetta ritorna al commento della nuova elezione del Pontefice – rappresenti innanzi tutto un nuovo continente in crescita e credo che sarà molto più interessato al mondo e alle dinamiche della globalizzazione”. Sugli altri candidati al soglio pontificio uno su tutti spicca nella memoria di Crocetta “Il Papa filippino non lo avrebbero mai nominato era troppo Giovanni Paolo I era troppo vivace, questo è più robusto”. E in conclusione di trasmissione sottolinea l’importanza di una chiesa più semplice e chiede un modo di presentarsi più vicino alle persone: “Uno che dice che si chiamerà Francesco non farà certe cose. Questo nome lo obbligherà a comportarsi in un certo modo”.
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14 Marzo 2013, 00:34