21 Gennaio 2010, 18:30
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“Io non sono mai stato contattato dal signor Ceraulo, ma se questa può essere l’occasione per costruire un rapporto, ben venga”. Risponde così il presidente di Confesercenti Sicilia, Giovanni Felice, alle dichiarazioni del proprietario della catena di negozi d’abbigliamento “Prima Visione”, Giovanni Ceraulo, che in un’intervista a “S” si dice “amareggiato” per il comportamento del mondo politico e delle associazioni di categoria che lo avrebbero lasciato solo. “Io – aggiunge Felice – non so neanche se Ceraulo si è rivolto ad altre associazioni. Se per esempio si è rivolto ad Addiopizzo, sarebbe scorretto da parte mia intromettermi in un rapporto consolidato. Sinceramente non mi aspettavo che potesse sentirsi solo, perché lo vedevo abbastanza vicino agli ambienti sia della politica sia dell’associazionismo; se avessimo avuto un minimo di sollecitazione da parte sua, è sicuro che avremmo cercato di aiutarlo”.
Sul sostegno che la sua associazione può garantire agli imprenditori che denunciano il racket, il leader di Confesercenti Sicilia è chiaro: “Ceraulo è ormai in una fase così avanzata che, solidarietà a parte, possiamo fare poco, perché non siamo davanti a un imprenditore che ha appena ricevuto una minaccia e non sa come comportarsi: lui ha già denunciato. Se vuole, comunque, noi abbiamo sempre messo a disposizione i nostri uffici legali”.
Anche il presidente di Confcommercio Palermo, Roberto Helg, assicura che la sua associazione è pronta a sostenere Ceraulo e gli altri commercianti che si ribellano agli estorsori. “Dopo le ultime intimidazioni subite da Ceraulo, la mia vice Rosanna Montalto ha espresso solidarietà all’imprenditore. Lui ha ragione nell’essere amareggiato e penso che tutti, compreso il mondo delle associazioni, dovremmo fare di più. Certo, noi non possiamo dargli la scorta o un appoggio finanziario, ma il nostro Sportello della legalità può sempre dare una mano utile”. Helg dice di essere perfettamente d’accordo con Ceraulo riguardo alla necessità di un inasprimento delle pene nei confronti degli estorsori, perché – spiega – “non possiamo permetterci il lusso che le stesse persone che il giorno prima mi hanno chiesto il pizzo, mi vengono a rompere la vetrina all’indomani”. E a proposito del nodo assicurazioni, che a detta del titolare di “Prima Visione” aumentano in modo vertiginoso per chi denuncia, il numero uno di Confcommercio Palermo garantisce che si batterà per porre rimedio a questa situazione. “I miei assicuratori mi hanno sempre detto di non aver mai aumentato le polizze in questi casi. Se così fosse, sarebbe una cosa scorretta. Su questo tema sono pronto a dare battaglia in difesa dei commercianti e mi faccio carico di chiamare il presidente della Sna (Sindacato nazionale agenti di assicurazione, ndr), che è un nostro affiliato, per impedire che avvenga un fenomeno del genere”.
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21 Gennaio 2010, 18:30