12 Agosto 2014, 06:00
2 min di lettura
PALERMO – Il telegramma è già partito. Contiene un invito per il 28 agosto, quando saranno firmati i contratti. È stata pubblicata sul sito di Italia Lavoro la graduatoria per i 31 incarichi a sostegno del Piano Giovani: il concorso, finito al centro dello scontro politico nei giorni scorsi dopo il flop del secondo click day, è stato organizzato in due fasi, con una pre-selezione romana che ha portato i 779 curriculum iniziali a un nucleo di 146 candidati, che poi hanno partecipato a una prova scritta e a un colloquio orale che si è tenuto fra il 16 e il 25 luglio a Palermo.
L’elenco che ne è venuto fuori contiene i nomi di Viviana Alejandra Cugurullo, Giuseppe Sebastiano Catania, Tiziana Alioto, Valentina Impoco, Silvia Giampino, Santo Lo Piparo, Nicola Sequenzia, Antonella Trimarchi, Sonia Cimino, Katia Marabello, Cosimo Di Giovanna, Massimo Indovina, Vincenza Barberi, Marcello Capetta, Santo Baiamonte, Giuseppe Cefalù, Dalila Corrao, Lavinia Daniele, Margherita Lo Bianco, Mariano Miceli, Maurizio Giuseppe Sapienza, Chiara Venuti, Margherita Imburgia, Ignazio Marretta, Michela Cordovana, Giuseppe Saluci, Francesca Spataro, Rosalba Bilotta, Cristina Carnemolla, Michelangelo Sciortino e Melania Maggio. Sono loro i destinatari dei telegrammi di convocazione, e vanno ad aggiungersi a Francesco Tuzzolino, ex consigliere di amministrazione di Sviluppo Sicilia scelto come esperto con un’altra selezione.
I nomi “noti” alla politica, però, non mancano neanche in questo elenco. E a tenere banco, nelle chiacchierate a margine dell’ultima seduta estiva dell’Ars, erano proprio loro. Fra i vincitori ci sono ad esempio Marcello Capetta, ex senatore accademico e ex consigliere-in-pectore, nominato ma mai insediato, dell’opera pia Santa Lucia di Palermo, Santo Lo Piparo (ex consulente del Comune di Bagheria molto vicino a Daniele Vella, il candidato del Pd sconfitto al ballottaggio poche settimane fa), e Santo Baiamonte, ex candidato sindaco di Calamonaci (in provincia di Agrigento). Candidati che comunque hanno superato un concorso pubblico, e che per questo riceveranno un contratto da 1.600 euro al mese per un anno e 4 mesi. Ma che, gioco forza, sono finiti al centro della polemica. Che, a una settimana esatta dal “flop-day”, non accenna a placarsi.
Pubblicato il
12 Agosto 2014, 06:00