I boss del clan Scalisi alla sbarra |Al via l’udienza preliminare

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13 Giugno 2018, 17:37

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ADRANO – I boss del clan Scalisi di Adrano davanti al Gup. La sequela di reati contestati è infinita. Dal tentato omicidio alle estorsioni, fino ai furti e alle rapine. L’inchiesta ‘Illegal Duty’ della polizia ha fotografato gli affari criminali degli storici alleati della famiglia Laudani di Catania.  L’indagine ha documentato le azioni illecite della cosca tra il 2014 e il 2016 e grazie alle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia è stata ricostruita la gerarchia di potere degli Scalisi, che mette ai vertici Pippo Scarvaglieri, ritenuto il capo operativo della cosca referente dei ‘Mussi i Ficurinia’ (I Laudani, ndr). Tra i suoi fedelissimi Giuseppe Mannino, Carmelo Scafidi, Pietro Severino, Pietro Maccarrone, Alfredo Mannino e Vincenzo Biondi. Questi alcuni nomi (in totale sono quasi 40) degli imputati che dovranno affrontare il processo.

L’inchiesta ha permesso di cristallizzare gli accordi tra gli Scalisi e il clan Santangelo di Adrano, che sarebbe diventato il fornitore di droga degli alleati di Adrano. La cosca avrebbe messo le mani nel mercato delle uova, della carne e anche della macerazione delle arance. Inoltre le indagini hanno permesso di ricostruire la carta del pizzo: si contano 22 tra estorsioni e tentate estorsioni.

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Nel corso dell’udienza preliminare, aggiornata al prossimo 29 giugno, sono state espresse le prime richieste di rito alternativo. Nel corso della prossima udienza saranno formalizzate le scelte del processo abbreviato: a quel punto si procederà con la discussione delle parti. Per gli altri imputati che non saranno giudicati con il rito abbreviato, il Gup deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio.

TUTTI I NOMI DEGLI IMPUTATI – Giuseppe Scarvaglieri detto “Pippu u zoppu”, Pietro Maccarrone inteso “Fantozzi o Occhialino”, Giuseppe Mannino, Alfredo Mannino detto “u Caliaru”, Vincenzo Biondi inteso “Enzo Trevi”, Claudio Zermo alias “Ficaruni”, Salvatore Severino detto “u Cunigghiu”, Pietro Severino detto “u Trummutu”, Salvatore Di Primo detto “Pisciavinu”, Biagio Mannino inteso “u Caliaru”, Alfredo Bulla soprannominato “a Zotta”, Alessio La Manna, Massimo Merlo, Roberto Alongi, Antonino Furnari detto “Ogghiu Vecchiu”, Agatino Leanza, Antonino Leanza soprannominato “Pasticcino”, Carmelo Scafidi detto “Testa Rossa”, Nicola Santangelo inteso “Cola a niura”, Agatino Perni, Giuseppe Maccarrone, Pietro Castro, Vincenzo Valastro alias “Giraffa” o “Enzu u lungu”, Vincenzo Pellegriti, Salvatore Scafidi inteso “Testa rossa”, Sebastiano Salicola detto “Sebi”, Giuseppe Sinatra, Angelo Bulla detto “a Zotta”, Giuliano Mauro Salamone già Giuliano Mauro Raciti soprannominato “L’indianu”, Angelo Calamato, Pietro Giuseppe Lucifora detto “pietro Diecimila”, Alfio Lo Curlo detto “u Patataru”, Maurizio Amendolia, Alfredo Pinzone, Massimo Di Maria, Emanuel Bua e Nicola Amoroso.

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13 Giugno 2018, 17:37

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