I cani di Fia ora cercano una casa| "Sono tristi e non mangiano" - Live Sicilia

I cani di Fia ora cercano una casa| “Sono tristi e non mangiano”

Mosca e Guci, i due cani del clochard morto assiderato davanti all'hotel Ponte, sono rimasti da soli. I volontari dell'Ada hanno permesso che venissero accolti nella struttura di piazzetta Tiro a Segno, ma aspettano di essere adottati.

Palermo - La storia
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PALERMO – Era un amore incondizionato, di quelli rari anche tra le persone. Lo stesso amore che d’istinto gli aveva fatto difendere quel corpo che giaceva sotto le coperte, quello del suo padrone che credeva ancora vivo. Mosca ha abbaiato quel giorno. Quando gli uomini del 118 e la polizia si sono avvicinati all’uomo con la barba che, disteso, non dava più segni di vita, ha abbaiato con tutta la sua forza. Pensava volessero fargli del male, che stesse solo dormendo. E invece le sue carezze non avrebbero più scaldato le sue giornate. Giornate in cui erano sempre in tre.

Gli amici fedeli di Fia, il clochard trovato senza vita domenica scorsa davanti all’hotel Ponte, erano due. Oltre a Mosca, di circa due anni, a fargli compagnia era anche Guci, un altro meticcio di poco più di dieci mesi. Cani giovani, atletici, pronti a difendere il loro padrone e felici con qualche carezza e un po’ di cibo. Erano cresciuti liberi, ma sapevano quale fosse la loro casa. La libertà, innata in Fia, era parte integrante delle loro giornate, in cui capitava si allontanassero da colui che era come un papà e che sapevano, li aspettava a braccia aperte.

Erano in tre quando la temperatura lo permetteva e andavano a fare delle passeggiate. Erano in tre anche quando il caldo se n’è andato e quel cumulo di coperte non è più bastato. La strada non ha avuto pietà quando non sono stati sufficienti nemmeno quei cartoni, gli stessi che per anni gli avevano permesso di dormire in quell’angolo trasformato in parte in casa, in parte in cuccia per i suoi adorati amici a quattro zampe. Un rifugio d’affetto, un nido dove l’amore parlava la lingua di chi non chiede nulla, se non la compagnia e la presenza di un punto di riferimento. E per Mosca e Guci, Fia lo era.

Lui, morto di freddo su quella stessa strada in cui in tanti palermitani lo ricordano, manca enormemente ai suoi due cani, che da quel giorno sono rimasti da soli. Dove Fia dormiva sono state trovate diverse buste di croccantini, il clochard pensava quotidianamente ai suoi amici fedeli, se ne prendeva cura. E la sua assenza li rende tristi. Come spiega Giusy Caldo, la volontaria dell’Ada che ha fatto in modo che Mosca e Guci venissero ospitati al canile municipale.

“Non è una situazione facile – dice -. Mosca, in particolare, all’inizio si rifiutava di mangiare, non toccava cibo. D’altronde ha vissuto al fianco di Fia per quasi due anni, erano praticamente in simbiosi”. Un’ombra che manca, una voce che non c’è più, quella del suo padrone. Ma Mosca ha cominiciato a farsi forza: “Piano piano siamo riusciti a fare mangiare entrambi, ma ogni giorno è difficile”. Dietro il cancello di piazzetta Tiro a Segno, si attende quindi con ansia che arrivi qualcuno pronto ad adottare i due cani.

“Sì – prosegue la volontaria – magari qualcuno di amorevole, come lo era Fia. Lui li adorava, li trattava come figli. L’ideale sarebbe qualcuno che disponga di spazi esterni, perché Mosca e Guci sono due spiriti liberi. E poi, sarebbe bellissimo non separarli. Sono cresciuti insieme e adesso, soltanto tanto amore potrà permettergli di continuare la vita felice che Fia gli aveva già permesso di fare”.

Per contattare Giusy Caldo, volontaria ADA, è possibile chiamare il 347. 7267578


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