16 Gennaio 2019, 19:34
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PALERMO – I cantieri dell’anello ferroviario di Palermo, da lunedì prossimo, torneranno a pieno regime, scongiurando la sospensione a tempo indeterminato che aveva messo in allarme politica e sindacati. A darne notizia è Rfi, tramite una nota con cui precisa “che Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Fs Italiane, è immediatamente intervenuta su Tecnis che ha confermato che dal prossimo 21 gennaio i cantieri torneranno a pieno regime”.
Nel pomeriggio, infatti, il sindaco Leoluca Orlando sui social network aveva tuonato contro la decisione del colosso catanese in amministrazione giudiziaria di sospendere tutti i cantieri in città, ad eccezione di quelli al varco Santa Lucia, in attesa di perfezionare la cessione del ramo d’azienda. Una scelta stigmatizzata dalle stesse Ferrovie, che con una nota avevano intimato a Tecnis di riprendere immediatamente i lavori, e dal Professore che aveva puntato il dito contro il governo nazionale e il Movimento cinque stelle.
Ma il pressing delle Ferrovie aveva già sortito il suo effetto. “In conseguenza del protrarsi del procedimento di autorizzazione alla vendita dei complessi aziendali da parte del ministro – scrive in una nota il commissario di Tecnis, Saverio Ruperto – consapevole dei disagi che una interruzione prolungata potrebbe comportare per la città, ho disposto la ripresa dei lavori nelle aree sensibili di via Amari, area 5, e piazza Castelnuovo, area 7”. L’attività della realizzazione delle gabbie dei pali per le gallerie è già ripresa da un paio di giorni ma il subappaltatore, supportato da Tecnis, “riprenderà la propria produzione il 21 gennaio dopo aver completato le necessarie attività di approntamento del cantiere”. Nel frattempo, precisa Ruperto, “si sta procedendo al completamento dei lavori del varco d’accesso su via Crispi, mai interrotti finora se non per avverse condizioni meteorologiche”.
Resta il dubbio sull’area 3, cioè quella interna al porto ma che comunque ha refluenze su via Crispi: Italferr, con una propria nota, ha sottolineato che risulta “indispensabile” riprendere i lavori anche in questo punto, annunciando sopralluoghi nei cantieri. Italferr ha anche chiesto al Comune la proroga delle ordinanze su via Crispi fino al 30 maggio per la fase 2 e fino al gennaio 2020 per la fase 3, ma le attività, ferme dal 7 dicembre scorso, dovranno riprendere nell’immediato.
LE REAZIONI
“Il Sindaco di Palermo, come è noto, è abile nel distrarre i cittadini rispetto alle proprie responsabilità amministrative e politiche, sovente scaricandole su altri soggetti: una volta dà la colpa ai suoi dirigenti, un’altra agli ex sindaci, un’altra ancora a Rfi, al presidente della Regione, al Governo nazionale, meglio se del MoVimento 5 Stelle – dice il deputato M5s Adriano Varrica – A Orlando riconosciamo un’abilità tipica di chi fa politica, ma non è raccontando bugie che si risolvono i problemi o non assumendosi le proprie gravi responsabilità. Noi del M5s preferiamo non seguire vecchi modelli fumosi come il suo che hanno affossato una città a suon di propaganda, ma affrontiamo sempre con responsabilità i problemi per risolverli, dicendo sempre la verità ai cittadini, anche quando è scomoda. Quella dell’anello ferroviario è una situazione complicata per due motivi: i ritardi accumulati e la crisi di Tecnis, entrata in amministrazione straordinaria. Su quest’ultimo punto il Commissario Ruperto sta lavorando alacremente per completare l’iter previsto dalla legge e auspichiamo che il passaggio finale previsto al Ministero dello sviluppo economico sia tempestivo e risolutivo. Di certo col Ministro Di Maio monitoreremo che l’istruttoria sia rapida. Per il primo punto, vale a dire i ritardi accumulati, carte dalla mano, il Comune di Palermo nella qualità di committente ha richiesto ad RFI di rescindere il contratto con Tecnis diverse volte. Rfi come imposto dalla legge ha effettuato tramite Italferr la valutazione delle responsabilità ascrivibili a Tecnis sui ritardi. Il risultato è stato che la maggior parte dei ritardi sono responsabilità del Comune di Palermo. Solo per dare un’idea, come emerge dalla relazione di Italferr, già a fine 2016 circa il 50% dei 22 mesi di ritardo accumulati erano ascrivibili all’Amministrazione Orlando. In ogni caso, con riferimento alla notizia di interruzione da parte di Tecnis, Rfi, che ringrazio per la solerzia, è subito intervenuta e ha già annunciato che il 21 gennaio i cantieri riprenderanno a pieno regime. Il Ministro Toninelli ha preso un impegno di fronte a quei commercianti e cittadini che hanno sofferto i ritardi del cantiere di via Amari, frutto in buona parte delle responsabilità di Orlando. Invece di fare polemica abbia un atteggiamento cooperativo per portare alla risoluzione delle problematiche, l’unica cosa che interessa ai cittadini”.
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16 Gennaio 2019, 19:34