I centristi che cercano casa | E la porta stretta della Lega

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24 Ottobre 2018, 14:08

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PALERMO – Ad Agrigento il caso c’è tutto e lo hanno messo nero su bianco un gruppo di dirigenti della nuova Lega. Con una nota che mira a stoppare “amici ed accoliti di ex ministri, di ex potenti, di ex in generale”, a cui si dice chiaramente: “Sappiano che nella Lega non c’è e non ci sarà spazio. Ascari in cerca di casa. La Lega non è casa vostra. Liberiamo la Sicilia”. La nota è firmata da Igor Gelarda, responsabile enti locali Lega Sicilia e altri dirigenti del partito di Salvini, da Elio Ficarra, consigliere comunale Palermo a Massimiliano Rosselli, responsabile di Agrigento città, da Annalisa Tardino, ex candidato sindaco di Licata a Bartolo Giglio e Roberto Bertini, responsabili di Trapani città e provincia, e anche di Nuccia Palermo, consigliere comunale della Lega ad Agrigento.

Ed è proprio ad Agrigento che si fa riferimento esplicito nella nota: “Alcune delle roccaforti di questo sistema che ha affossato la nostra isola sono nell’agrigentino. Che ha avuto un esponente di altissimo consenso politico come Angelino Alfano, e che ha assistito alla nascita della sua incredibile creatura chiamata Nuovo Centro Destra – aggiungono – una forza ufficialmente scomparsa, ma che ancora ha raminghi specialmente nella parte meridionale dell’isola. Numerosi personaggi in cerca di nuova collocazione, la maggior parte dei quali nulla ha fatto per la Sicilia e che nulla farebbe neanche adesso, a prescindere dal partito di appartenenza. Ovviamente la prima vittima di questo sistema è stato proprio il popolo agrigentino, che adesso va liberato da questa classe politica ascara”.

Questa estate il partito si è riorganizzato in Sicilia per la campagna tesseramenti, nominando nuovi responsabili territoriali. Ad Agrigento e provincia il responsabile nominato era Angelo Collura, alfaniano di ferro, già collaboratore strettissimo dell’ex ministro degli Esteri. Ne era subito nato un caso. Che pare non chiuso, anche se la nota dei leghisti non menziona nomi e cognomi. “La Lega ripulirà la Sicilia dai sistemi clientelari – proseguono Gelarda e compagni – nella Lega non c’è spazio per i traditori della Sicilia. Saremo garanti affinché chiunque con le sue opere e le sue omissioni si sia reso complice del degrado nel quale viviamo oggi in Sicilia, non possa più svolgere incarichi pubblici con i colori della Lega”.

Il tema degli ex centristi che cercano casa c’è. E a tutti i livelli. Dopo il terremoto politico del 4 marzo e in vista delle Europee che potrebbero assestare questo nuovissimo quadro di equilibri di potere, c’è tutta una classe dirigente che in Sicilia si è mossa nei cespugli centristi che adesso o ha lasciato la politica o è in cerca di nuove collocazioni.

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Ncd di Alfano si è sciolta come neve al sole. Angelino non fa più politica, è apparso ringiovanito e rilassato su alcune foto circolate in rete nei giorni scorsi. Giuseppe Castiglione e Pino Firrarello si sono riavvicinati all’area di Forza Italia. Così come è tornato in Forza Italia Giovanni La Via, eurodeputato uscente che si aspetta una ricandidatura in una lista per la quale c’è tanta folla in attesa. Simona Vicari si accasò nelle liste di Noi con l’Italia alle Politiche senza successo. Vincenzo Vinciullo alle amministrative di Siracusa ha sostenuto Reale senza successo. Hanno lasciato la politica almeno per il momento anche i big dei Centristi casiniani: Gianpiero D’Alia e Giovanni Ardizzone sono tornati a fare gli avvocati. Il primo è entrato nell’organo di governo autonomo dei giudici tributari.

Quanto ai centristi di centrodestra, l’Udc esiste ancora, viaggia vicina a Forza Italia, si parla della possibilità di una candidatura di Lorenzo Cesa alle Europee, forse proprio nelle isole. Il Cantiere popolare cerca con Saverio Romano di serrare i ranghi guardando alle Europee. Il patto tra Raffaele Fitto, vicino a Romano, e Giorgia Meloni per dar vita a questo nuovo soggetto conservatore – coinvolto in prima linea anche Nello Musumeci – potrebbe avvicinare Romano a quei lidi. E poi ci sono quei deputati regionali come Marianna Caronia e soprattutto Vincenzo Figuccia, dati per papabili ingressi nella nuova Lega, che invece al momento non sono entrati nel Carroccio, dove la porta d’ingresso appare alquanto stretta soprattutto per i più navigati. “La verità è che nella giunta regionale dopo le Europee potrebbero esserci assessori che non rappresentano più nessuno”, fa notare un ex dirigente centrista.

E così, la Lega in massima ascesa resta una meta ambita. Anche se dalle parti del Carroccio i margini per le liste alle Europee potrebbero essere molto stretti. I nomi a livello di rumoirs circolano già: oltre a Stefano Candiani e forse allo stesso Salvini ci sarebbero Fabio Cantarella assessore a Catania e Igor Gelarda, mentre come candidate donne si parla di Daniela Bruno, da Messina, area Carmelo Lo Monte, Sabrina Bonelli, area Alemanno, e Nuccia Palermo, consigliera comunale agrigentina, ex Sicilia Futura.

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24 Ottobre 2018, 14:08

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