I colleghi di Tania: | “Rischiamo ogni giorno”

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17 Maggio 2015, 18:36

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PALERMO – Ricordare Tania sarà il primo obiettivo. Ma anche chiedere maggiore sicurezza ed evitare che tragedie simili possano ripetersi. I dipendenti Almaviva hanno organizzato un sit-in per domani mattina, davanti al palazzo di via Filippo Cordova in cui Tania Valguarnera, quasi trent’anni, stava per recarsi stamattina quando è stata travolta da un’auto. Una normale domenica di lavoro è diventata nera negli uffici dei call center che si trovano in pieno centro città.

I colleghi della ragazza stanno vivendo una giornata straziante, cominciata con l’aver visto, coi propri occhi, quel furgone spezzare per sempre la vita della giovane. In quel momento, infatti, nel palazzo si era verificato un black out dovuto al maltempo e i dipendenti si erano affacciati alla finestra per capire cosa stesse succedendo. In molti hanno visto il corpo di quella donna sull’asfalto. Alcuni di loro sono scesi in strada, avevano il presentimento si trattasse proprio di una collega. E così è stato.

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“Mi hanno detto che Tania era irriconoscibile – spiega una delle dipendenti di Alicos -. Il mio collega che mi ha avvisato non smetteva di piangere ed anche adesso è difficile trattenere le lacrime. Una tragedia che si poteva evitare, forse, visto che da anni ormai chiediamo che in quel tratto di strada venga installato un semaforo”. “Già – spiega Simona Acquaviva – una richiesta di fronte alla quale non è mai stato preso alcun provvedimento. In via Libertà le auto e gli autobus sfrecciano come fossero in un’autostrada. Io stessa, pochi giorni fa, ho rischiato di essere investita da due mezzi dell’Amat. Una mia collega è stata travolta due volte in poco tempo, per fortuna senza gravi conseguenze, per non parlare degli anziani: di recente un pensionato è stato travolto ed è stato trasportato in ospedale. Qui c’è anche un asilo, quindi si tratterebbe di tutelare, finalmente, anche i bambini con le loro madri”.

“Quel tratto di strada è attraversato quotidianamente da centinaia di persone – aggiunge Loredana Ilardi -. Quello che è successo a Tania poteva capitare a tutti, visto che non c’è un semaforo con chiamata pedonale. E’ assurdo permettere il verificarsi di certe tragedie quando piccoli provvedimenti servirebbero a salvare delle vite”. Un punto in cui confluiscono le auto che provengono sia da via Cordova che da via Cuccia e che oggi, per Tania, si è rivelato mortale. “Per questo aggiungono i suoi colleghi – raccoglieremo delle firme per chiedere a gran voce provvedimenti concreti. La cittadinanza è invitata a partecipare”.

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17 Maggio 2015, 18:36

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