16 Settembre 2024, 05:01
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ACI SANT’ANTONIO (CATANIA) – Parola alla difesa al processo per l’omicidio di Francesco Ilardi, ucciso a colpi di pistola il 27 febbraio dello scorso anno in via Vittorio Emanuele. Dinanzi ai giudici della Corte d’assise di Catania, è imputato il giovane Antonino Cosentino, 34 anni, figlio di un ex socio della vittima.
In aula sono già stati sentiti tutti i testi del pm Francesco Rio e il prossimo 30 settembre sarà il momento della lista delle difese. Lista che già in qualche modo ha cominciato a essere sfoltita, nel corso della prima parte del processo.
Ma le testimonianze più significative c’è senz’altro quella del figlio maggiore della vittima, citato dal pm ma non sentito in aula. Sono state acquisite le sue dichiarazioni rese nell’immediatezza. Il giovane era stato col padre sino a pochi minuti prima del delitto. Sentito poi in aula il comandante della sezione d’investigazioni scientifiche del comando provinciale dei carabinieri.
Fu un delitto eclatante. L’imputato è difeso dagli avvocati Margherita Ferraro e Francesco Antille del foro di Catania. In aula è pure presente la parte civile, ovvero i familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Umberto Terranova. Il pm Rio ha anche personalmente coordinato le indagini, svolte dai carabinieri.
A fine mese il processo inizierà dunque il suo giro di boa. Cosentino, si ricorda, fu fermato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania dopo essersi allontanato dalla scena del delitto. Dopo aver sparato, infatti, avrebbe lasciato sul posto la sua auto, una Suzuki SX4.
Quando i carabinieri lo hanno bloccato, era con suo padre e con un legale: stava andando a costituirsi. I carabinieri avevano rinvenuto tracce di polvere da sparo nell’auto. L’accusa si basa sulle attività svolte dai militari, supportate anche dalle immagini delle videocamere di sorveglianza della zona.
Inoltre ci sarebbero le dichiarazioni di persone informate sui fatti. I rilievi sono stati effettuati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo di Catania. Le indagini sono state svolte con il supporto della Compagnia di Acireale dei carabinieri.
Secondo quanto è emerso, dopo l’arresto Cosentino avrebbe in qualche modo ammesso le proprie responsabilità, pur negando di aver avuto alcuna volontà di uccidere la vittima. Sta di fatto che l’accusa è omicidio volontario.
In aula sono state acquisite le relazioni sull’autopsia e sui rilievi eseguiti nella scena del delitto. In realtà il pm ha comunque anticipato che chiederà un supplemento di perizia con l’esito di nuovi rilievi, con le richieste di fine istruttoria. Il processo potrebbe chiudersi entro fine anno.
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16 Settembre 2024, 05:01