20 Dicembre 2019, 15:30
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PALERMO – Maurizio Zamparini è stato rinviato a giudizio. Dal prossimo 7 aprile si dovrà difendere in Tribunale dalle accuse di autoriciclaggio, falso in bilancio e false comunicazioni sociali. L’autoriciclaggio è contestato anche alla vecchia società, la Us Città di Palermo, dichiarata fallita.
Il giudice per l’udienza preliminare Michele Guarnotta ha rinviato a giudizio anche Alessandra Bonometti – era la procuratrice speciale incaricata a vendere dalla società rosanero – e il consulente contabile Anastasio Morosi (rispondono di falso in bilancio e false comunicazioni sociali). Hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato – processo al via il 7 febbraio – l’ex presidente Giovanni Giammarva per avere ostacolato l’autorità di controllo e i componenti del collegio sindacale Enzo Caimi, Andrea Favatella e Michele Vendrame (falso in bilancio e false comunicazioni sociali).
Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dei sostituti Dario Scaletta e Andrea Fusco, i falsi sarebbero stati riportati di anno in anno, di bilancio in bilancio. In questa maniera il Palermo Calcio avrebbe fatto apparire una situazione contabile solida ma non reale, in modo da ottenere l’iscrizione in tre campionati dal 2015 al 2018. Due in serie A e uno in B.
Nel bilancio del 30 giugno 2015 furono iscritti 18 milioni di euro per la partecipazione di Mepal a fronte di un valore reale, secondo l’accusa, di poco superiore ai 14 milioni di euro. La differenza, dunque, era di quasi 4 milioni di euro. Nello stesso bilancio, alla voce “crediti per imposte anticipate”, sarebbero stati falsamente iscritti altri 5 milioni e mezzo di euro.
C’è poi il capitolo Alyssa, la società lussemburghese riconducibile allo stesso Zamparini che il 30 giugno 2016 acquistò la partecipazione di Mepal per 40 milioni di euro.
I 40 milioni erano inseriti alla voce “crediti verso altri” anche se materialmente non erano stati incassati. In ogni caso non era una cifra reale, visto che, secondo la Procura, le quote avevano un valore di 14 milioni i di euro. Nel bilancio 2016 ci sono poi altri 5 milioni e mezze di “crediti per imposte anticipate” e 3 milioni di “crediti tributari”. In questa maniera il patrimonio risultava in positivo (+11 milioni e 600 mila euro) a fronte di un saldo negativo di 36 milioni.
Ci sono poi le false comunicazione alla Commissione di vigilanza della Figc a cui il Palermo Calcio avrebbe riferito “fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica e patrimoniale” per ottenere l’iscrizione ai campionati dal 2015 al 2018.
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20 Dicembre 2019, 15:30