04 Dicembre 2022, 17:43
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Nicola D’agostino, deputato Ars eletto in FI, interviene con un lungo documento sulla vicenda Corte dei conti. Eccolo:
Si chiama continuità amministrativa. Quando si succede a qualcun altro si ereditano positività e negatività, crediti e debiti. Ma ciò non significa far proprie tutte le scelte del passato, ecco perché sarebbe stato utile creare da subito per il futuro condizioni di discontinuità politica ed amministrativa, anziché replicare fedelmente l’impostazione ed il linguaggio del recente passato. Basta chiedere all’attuale buon capo di gabinetto di Schifani per sapere da dove parte la storia di questo buco, lui che era il ragioniere generale di Crocetta. Dunque evitiamo di dire sciocchezze. Il procedimento di riconoscimento ed ammortamento di una parte di fasulli residui attivi lo fa il governo Musumeci. Solo che lo fa interpretando una norma (ecco il rischio) e non mantenendo gli impegni con la Corte dei Conti sulle misure di contenimento della spesa (da cui la punizione).
Ora, è ovvio che Schifani non abbia responsabilità per questo rendiconto, perché è stato presentato da Musumeci, dopo due anni pieni di gestione. Quindi è il “suo” rendiconto. E lì dentro non si scorgono particolari e significative politiche economiche per mitigare una situazione complessiva obiettivamente disastrosa. Senza stringere la cinghia, Musumeci e Armao hanno fatto rilevare il disavanzo, provando a spalmarlo in 10 anni. Come una legge eccezionale precedente consentiva, ma non l’attuale. La Corte ha voluto stigmatizzare, con perentoria rigorosità, che si doveva fare altro: ma credo anche non abbia dato fiducia. La presenza ieri del presidente nazionale della Corte dei Conti deve far riflettere.
Ma i rilievi posti sono anche altri, e molto gravi e significativi. Riassumiamoli in breve:
1) disavanzo di 866mln, per il quale sono state fatte scelte sbagliate e nessun rispetto degli impegni assunti su politiche di risparmio, come per esempio ai tempi del governo Lombardo (che fu il più esemplare, ma anche il governo Crocetta dovette contrarre le spese, anzi fece la più grande azione di riaccertamento dei residui attivi inesistenti).
2) conto economico contestato per irregolarità
3) conto patrimoniale contestato per irregolarità
4) alcuni capitoli in entrata e uscita non conformi alla legge
5) alcuni residui attivi e passivi irregolari (e molto spesso è proprio con i residui che si fanno pasticci o imbrogli, e non voglio dire che è questo il caso).
Il governo Schifani, per difendere le precedenti scelte, forse per troppo rispetto, attraverso l’operato dell’ass all’economia, già assessore del precedente governo, si intestardisce e prosegue su un declivio che la Corte boccia impietosamente, addirittura contraddicendo la più mite proposta della Procura su cui probabilmente il presidente aveva confidato. Quindi: la Procura chiede la parifica salvo alcuni gravi rilievi, la Corte sospende del tutto il giudizio (mai accaduto) contraddicendola e asserendo che i rilievi sono troppo gravi…
Conseguenze: il Governo va nel pallone invocando una legge nazionale che confermi questa scelta (l’ammortamento del debito in 10 anni anziché in 3 anni, chiamandola “Salva Sicilia”: parole terribili). Se si potrà fare, avremmo ancora una volta salvato la pelle con concessioni eccezionali, non meritate e ad oggi fuori addirittura dalla legge, infatti la Corte dei Conti sospende a ragione e chiede un ultimo parere alla Consulta. Ma non dimentichiamoci che rimangono aperti tutti gli altri rilievi.
Alcune legittime domande. Si può approvare il nuovo bilancio? In questo momento siamo a rischio default? Banche, fornitori ed agenzie di rating come reagiranno alle dichiarazioni del Governo (Salva Sicilia…)? Ci sono altre contromisure cui si sta pensando? Oppure davvero pensiamo che il governo nazionale ci regalerà 1 miliardo cash quest’anno? E gli altri rendiconti si prospettano con altri problemi simili? E le somme prelevate dal Fondo sanitario per pagare i mutui come si compensano?
Mi pare che i guai ci siano tutti. E molti causati dai comportamenti e dalle scelte del precedente governo. Ma oggi ha quasi poca importanza. Più serio è capire se questo governo ha soluzioni. Quella finora prospettata e difesa non funziona, e non lo diciamo noi. Lo dice l’organo tecnico e giudiziario di controllo. Ricomincia allora e purtroppo il solito giro di giostra: tutti a Roma con il piattino in mano. Umiliati, derisi ma soprattutto prigionieri a vita.
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04 Dicembre 2022, 17:43