25 Ottobre 2013, 17:32
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BELPASSO. Una lettera accorata ed appassionata per rivendicare i propri diritti. E’ quella inviata a Livesiciliacatania dai dipendenti della Etnall. Eccola di seguito:
“Sempre più delusi dalle vicende di questi ultimi giorni, noi dipendenti della Etnall S.p.A. di Piano Tavola – Belpasso, rivolgiamo alla stampa il nostro sfogo nei confronti di un’azienda che ancora una volta ha dato dimostrazione di avvalersi di atteggiamenti scorretti nei nostri riguardi: un’azienda che ha sempre sostenuto di battersi per un concordato “continuativo”, a tutela dei nostri posti di lavoro, rivelatosi invece di tipo “liquidatorio”, a seguito della presentazione al Tribunale di Catania lo scorso lunedì 21/10/2013; un’azienda che alla luce dei fatti riteniamo avesse già deciso di intraprendere la strada del concordato mentre, lo scorso marzo, ci esortava a firmare l’accordo sindacale della CIGS con la promessa, a fini semplicemente persuasivi, dell’anticipazione della cassa integrazione. Un’azienda che si è burlata della nostra buona fede e che, nonostante le falsità di continuo proferiteci, permane a chiederci fiducia con l’accondiscendenza ad una procedura di mobilità. Un’azienda che non ci ha mai resi partecipi dei propri piani, da cui ci ha sempre emarginati, ma che pretende di apparire vicina ai suoi dipendenti di cui però vuole disfarsi con premura mediante la messa in mobilità.
Esprimiamo la nostra delusione anche nei confronti delle istituzioni da noi interpellate e sensibilizzate al fine di sostenere la nostra causa. Come risulta noto, a seguito dello scorso consiglio comunale straordinario del 27/09/2013 tenutosi a Belpasso, in qualità di comune di appartenenza territoriale dell’azienda in questione, i membri del consiglio votarono all’unanimità la necessità di istituire un tavolo tecnico presieduto dal Prefetto di Catania con la partecipazione dei rappresentanti di tutti i Comuni di residenza di noi dipendenti, nonché delle rappresentanze sindacali e dei lavoratori. Richiesta da noi apprezzata ma alla quale però non è stato dato alcun seguito. Chiediamo pertanto alle predette autorità di mobilitarsi in tempi celeri per non venir meno all’impegno preso con noi dipendenti, nonché con la collettività tutta in quanto trattasi di un’emergenza che sfocia nel sociale.
Nondimeno chiediamo oggi alle nostre rappresentanze sindacali FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM-UIL di abbandonare i “modi pacati” di cui ci siamo avvalsi fin’ora e per mezzo dei quali l’azienda si è sempre fatta forte e parte vincente, fino al punto da ritenerci disponibili ad una proposta di mobilità immediata a fronte degli ammortizzatori sociali di cui oggi godiamo e che è possibile chiederne proroga nei termini previsti per legge”.
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25 Ottobre 2013, 17:32