27 Settembre 2018, 12:52
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PALERMO- La vita dei giovani disabili siciliani è un calvario di carenze e difficoltà, come quelle riscontrate nel vivere serenamente le dinamiche scolastiche quotidiane. L’anno scolastico è ormai cominciato, ma nell’isola i trasporti e i servizi igienico-sanitari sono garantiti a macchia di leopardo.
Anffas Sicilia non ci sta, e annuncia lo sciopero della fame. A darne notizia è il vice presidente regionale dell’onlus, Antonio Costanza, con un post su Facebook: “Ho deciso di cominciare oggi LO SCIOPERO DELLA FAME – si legge nel post –. Andrò avanti ad oltranza fino a quando non avremo risposte certe e una presa di posizione ufficiale di tutte le Istituzioni preposte, con impegni precisi e ufficiali. Non arretreremo di un solo passo”. Raggiunto telefonicamente da Live Sicilia, Costanza ha spiegato di non essere da solo nella sua battaglia: la sua scelta drastica è stata appoggiata e condivisa ance dalla guida regionale di Anffas, il presidente Giuseppe Giardina, che presto si unirà a lui.
“Ci abbiamo ragionato – dice Costanza – ma non è la prima né sarà l’ultima volta che facciamo dei gesti ‘forti’: ben quattro volte, in questi anni, ci siamo incatenati insieme agli studenti. Pare non sia stato abbastanza, e allora abbiamo deciso di ‘alzare l’asticella’ della protesta”. Una decisione impegnativa, ma figlia di una serie di vuoti nella gestione dei fondi da parte delle istituzioni. Istituzioni con cui però Anffas ha insistentemente cercato un dialogo: “Ci abbiamo provato passo dopo passo – continua Costanza –. Abbiamo cercato di dare dei suggerimenti, anche di carattere estremamente tecnico e dettagliato, per evitare che la scuola iniziasse con i problemi da cui invece non si è salvata. E l’abbiamo fatto a maggio, a giugno… Di certo il tempo per ascoltarci e lavorarci insieme c’era”.
Le carenze organizzative ed economiche lamentate dall’associazione prescinderebbero dalla disponibilità economica, e sarebbero invece da ricercare proprio nella mancanza di un dialogo in grado di sbloccare i fondi a disposizione. Sia tra la Regione Siciliana e le ex province, sia tra gli attori interni degli enti. A darne un segnale sarebbe la frammentarietà dei servizi forniti sul territorio agli alunni, in merito alla quale Costanza osserva una preoccupante intermittenza a seconda delle aree geografiche della Sicilia, senza una vera e propria logica di ripartizione delle risorse.
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27 Settembre 2018, 12:52