09 Ottobre 2012, 10:57
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PALERMO– Hanno portato via con sé plichi e documenti. E hanno verificato la corrispondenza dei codici fiscali dei gruppi con la documentazione già in loro possesso. Dopo cinque ore si è conclusa così la “visita” di quattro militari della Guardia di Finanza all’Assemblea regionale. Una visita utile a raccogliere documentazione nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo sulle spese dei gruppi parlamentari. Un’inchiesta condotta dal pm Leonardo Agueci, Maurizio Agnello e Sergio Demontis.
La polizia tributaria della Guardia di finanza si è presentata questa mattina intorno alle dieci in Assemblea, chiedendo un incontro col presidente Francesco Cascio. Un incontro breve, e in un certo senso “preannunciato”, a detta dello stesso Cascio: “Ho ricevuto la Guardia di Finanza – ha dichiarato Cascio – per rinnovare la piena disponibilità e collaborazione degli uffici per ogni esigenza attinente le competenze dell’Ars in materia di trasferimenti di riserve ai gruppi parlamentari, in linea con quanto avevo già concordato con il procuratore Agueci”.
Negli uffici di Cascio erano presenti anche il capo di gabinetto Paolo Modica e il capo ufficio Affari legali Angela Murana. Quest’ultima ha accompagnato poi i rappresentanti della Fiamme gialle verso i locali dei gruppi parlamentari. È stato lì che i quattro militari della Guardia di Finanza hanno trascorso la maggior parte del tempo (oltre quattro ore), dividendosi anche “le visite”.
Nelle stanze dei gruppi, però, non hanno trovato nessun “capogruppo”. Quasi tutti impegnati in campagna elettorale, e comunque assenti “giustificati” visto che l’attività d’Aula è chiusa da un paio di settimane. Così, a rispondere alle domande dei finanzieri sono stati gli addetti all’amministrazione dei gruppi parlamentari. Ai quali sono stati chiesti alcuni documenti, mentre per altri, evidentemente non disponibili in quel momento, la Guardia di Finanza avrebbe avanzato una richiesta formale attraverso una lettera consegnata ad ogni gruppo. I militari hanno lasciato anche un loro recapito in modo da poter essere contattati dai capigruppo.
Dopo circa cinque ore, quindi, i quattro finanzieri hanno lasciato l’Ars, con alcuni plichi e carte tra le mani. Si tratta del primo vero “step” di un’indagine che mira a verificare, anche sulla scia di quanto accaduto nel Consiglio regionale del Lazio, come siano stati spesi i fondi destinati ai gruppi parlamentari. Fondi molto ingenti, visto che ammontano, complessivamente, per questa legislatura a circa 67 milioni di euro. Soldi stanziati annualmente nel bilancio interno dell’Ars: si tratta di una cifra che quest’anno è scesa a 12,65 milioni, dopo essersi attestata a 13,7 milioni di euro nei quattro anni precedenti.
Anche sulla scia della campagna di Live Sicilia, nei giorni scorsi i gruppi parlamentari hanno inviato al nostro giornale i resoconti dei bilanci interni. Resoconti che, però, raccontano il bilancio in “macrovoci”. La Procura di Palermo invece, probabilmente, scenderà nel dettaglio di bonifici e pagamenti.
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09 Ottobre 2012, 10:57