I forestali tornano in piazza:| “L’accordo di ieri è una farsa”

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25 Settembre 2013, 14:37

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PALERMO – Stabilizzazione, variazione di bilancio per garantire le giornate lavorative, puntualità nel pagamento degli stipendi e rinnovo del contratto integrativo regionale. Sono queste le richieste dei circa trecento forestali che sono scesi in piazza questa mattina, davanti a Palazzo d’Orleans, per avere risposte certe sulla situazione dei comparto antincendio e agroforestale.

Uno sciopero indetto dal sindacato Sifus nonostante l’accordo siglato ieri dal governo regionale e dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil che dovrebbe garantire il finanziamento delle giornate lavorative, ovvero 78, 101 e 151 giorni, e per il quale serviranno circa 45 milioni di euro. I lavoratori, infatti, vogliono vederci chiaro e chiedono a gran voce di vedere i documenti firmati. Ma non solo. La cifra prevista infatti – spiegano – non sarebbe sufficiente a garantire le giornate previste dalle leggi regionali 14/06 e dall’accordo del 2009. “Vogliamo stabilizzazione e accordi scritti – dice Giovanni Leone -. Quella di ieri è stata solo una presa in giro”.

Parole al vetriolo quelle dei forestali nei confronti dei sindacati riguardo all’accordo firmato ieri: “Quando sanno che stiamo per scendere in piazza dicono che hanno sistemato tutto e trovato i soldi. Se fino a due giorni fa non c’erano i fondi necessari, come è possibile che li abbiano trovati improvvisamente?”. Sulla stessa scia il segretario generale Sifus Maurizio Grosso che al megafono dice: “Da ieri pomeriggio lavorano per non farvi essere qui. E invece siamo tutti qui. Le chiacchiere non ci bastano più. Vogliamo fatti. Le belle parole ai forestali non bastano perché vivono giorno dopo giorno la tragedia di aspettare il lavoro e lo stipendio che non arriva mai”.

Altra questione sollevata è quella dello stipendio di agosto non ancora dispensato e dello straordinario compensativo. “Viene calcolato – spiega Mario Caraccia – come se fosse una giornata lavorativa. Perché non tagliano il loro stipendio al posto del nostro, che è già fin troppo ridotto?”. Ulteriori criticità nei confronti della scelta di far lavorare nei due comparti seimila pensionati. “Già manca a noi mancano il pane e la pasta – continua Caraccia -. Se poi una parte degli stipendi deve essere data anche a chi percepisce già una pensione la situazione diventa veramente insostenibile”.

Tra i presenti allo sciopero generale anche l’assessore del Comune di Monreale Girolamo Vittorino. “Il Comune di Monreale è vicino ai lavoratori. Venerdì abbiamo fatto un’assemblea cittadina in cui era presente anche il sindaco, per dare loro sostegno. Speriamo che questo possa servire per sensibilizzare il governo a trovare risorse necessarie”.

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25 Settembre 2013, 14:37

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