12 Dicembre 2011, 12:01
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Tra sequestri e dissequestri i locali palermitani vedono messe in discussione le licenze sui gazebo. In questo clima di incertezza chiediamo risposte al consigliere comunale Manfredi Agnello.
Quali sono i principali cambiamenti che impone il tanto temuto “nuovo regolamento”?
“La precedente normativa in materia era frutto della solita assicurazione dello status di “quieto vivere” tipico della realtà palermitana. Al di là dell’incoerenza sul rilascio di molte licenze, il vecchio regolamento ignorava quasi del tutto quanto previsto dal codice della strada o, al contrario, lo interpretava erroneamente. Adesso invece spero sia chiara la volontà di regolarizzare la materia rispettando le norme del codice e nello specifico dell’articolo 20, ritirando dunque le licenze per quegli esercizi che hanno realizzato gazebo sulla strada, sulle strisce blu o in condizioni “ibride” cioè per metà sull’asfalto e per metà sul marciapiedi”.
Questioni di sicurezza?
“Il divieto di collocare i gazebo in questo modo ha anche la funzione di preservare il cittadino. Io immagino già un ubriaco che facendo un curva si trova un gazebo in mezzo alla strada. Sarà poco, ma ritengo sia comunque necessario dare un’impronta forte a questa situazione. Non vedo perchè città come Roma o Milano debbano avere ombrelloni e tavolini di plastica mentre a Palermo, dove tutto l’anno c’è una temperatura mite, si debbano tenere centinaia di gazebo. Fosse per me, li vieterei ovunque”.
Ci sono altri motivi per portare avanti queste modifiche?
“Sicuramente sì. Uno di questi è che aprire un gazebo significa anche aumentare la metratura dell’esercizio. Così ogni singolo proprietario dovrebbe provvedere alla sanatoria che capiamo bene essere impossibile, o al contrario, dovremmo concedere un condono a tutti i gestori di locali con gazebo”.
Quali sono i tempi per l’approvazione di questo regolamento?
“Io stesso ho richiesto che si riunisca la conferenza dei capigruppo, spero decisamente che la situazione si sblocchi entro il mese anche perchè ho già apportato varie modifiche al testo e sono aperto a qualsiasi consiglio per ulteriori miglioramenti. Non intendo al contrario sottostare alle logiche dell’assenza e della critica fine a se stessa. Chi non si presenterà, non avrà la possibilità di dire la sua”.
Perchè ci sono stati casi di sequestro e successivo dissequestro a distanza di pochi giorni, come nel caso del Baretto?
“Purtroppo ancora non si sa. Posso solamente dire che il dissequestro è arrivato per espresso ordine dell’autorità giudiziaria. Nei prossimi giorni sapremo certamente il perchè”.
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12 Dicembre 2011, 12:01