30 Luglio 2022, 17:15
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PALERMO – Il cinema può essere fonte di riscatto? La risposta per alcuni ragazzi che spesso vengono da contesti che non forniscono alcuna alternativa e sì. Adesso questa alternativa trenta giovani dell’Istituto penitenziario minorile Malaspina di Palermo l’hanno trovata dentro al carcere e risponde al nome di “Officine Malaspina”; il progetto dell’associazione centro studi Pianosequenza finanziato dal dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della presidenza del consiglio dei ministri, che ha coinvolto i giovani detenuti che hanno scritto la sceneggiatura del film e aiutato anche nella realizzazione del set.
I ragazzi hanno accolto bene l’iniziativa e si sono messi alla prova collaborando assieme alla troupe coordinata dal regista e ideatore del progetto Luciano Accomando mostrando sin da subito un grande entusiasmo e una gran voglia di fare.
Il film si chiama “Scianél” e qualche segno lo ha già lasciato. “Voglio fare l’attore”, “Appena esco da qui voglio lavorare nel mondo del cinema”, “Mi sono sentito parte di qualcosa”; sono solo alcune delle testimonianze dei ragazzi. Il lungometraggio racconta la storia di una ragazzina che scopre di avere poteri magici. Una favola moderna dai dialoghi in palermitano che vede protagonisti la giovanissima Giulia Fragiglio che interpreta Scianél e Lollo Franco, che interpreta il nonno della ragazza. Un film corale, “una favola che mi ricorda alcune opere della fantasia shakespeariana” commenta Franco.
“I ragazzi del Malaspina hanno dato una grande mano d’aiuto nel rivedere e ricucire la sceneggiatura – osserva il regista Luciano Accomando – soprattutto per ciò che attiene i dialoghi che erano stati inizialmente scritti in un palermitano non sentito, non vissuto perché io non sono di Palermo e loro in questo sono stati fondamentali. Abbiamo tutti vissuto emozioni fortissime, per loro è stata una continua scoperta e noi che vivevamo tutto attraverso i loro occhi ci siamo commossi di rimando. Grande accoglienza ci hanno mostrato allo Zen durante i giorni di riprese nel quartiere sia l’associazione “Zen Insieme” che gli abitanti del posto”.
A fare da tramite tra ragazzi e troupe ci hanno pensato la direttrice dell’Istituto penitenziario minorile Malaspina Clara Pangaro e le educatrici Maria Mercadante e Laura Costa.
“Con Officine Malaspina si è cercato di creare un legame attivo con il complesso mondo del cinema, coniugando arte e formazione professionale – dice la direttrice dell’Ipm, Clara Pangaro – Dal regista, al direttore della fotografia, al tecnico del suono, allo sceneggiatore, una pluralità di mestieri a cui i giovani hanno avuto modo di approcciarsi acquisendo conoscenze e competenze professionali in un settore per loro nuovo e affascinante. La possibilità di partecipare concretamente ad alcune giornate delle riprese del film è stata per i ragazzi una esperienza coinvolgente ed emozionante che ha visto le nozioni teoriche acquisite tradursi in operatività sul campo. Qualcuno ha così immaginato il proprio futuro da attore, qualcun altro si è reso conto che le storie possono essere “riscritte” combinando in modo diverso gli elementi di cui si dispone per essere protagonisti attivi del proprio futuro e ricucire il patto con la società”.
Prima della realizzazione del lungometraggio nell’istituto si sono svolti diversi laboratori sui mestieri del cinema: regia e sceneggiatura diretto dallo stesso Luciano Accomando con la sceneggiatura messa a punto assieme ad Azzurra Sichera e ai ragazzi del Malaspina, ripresa e fotografia guidati da Antonio Rao, scenografia con Alessia D’Amico ed Emilia Gagliardotto, e quello del suono con Mirko Cangiamila.
L’ultimo giorno di riprese si è svolto oggi in pieno centro storico, a Piazza Borgese. Nel cast Maurizio Bologna, Stefania Blandeburgo, Nicola Franco, Salvo Piparo, Daniele Verciglio, Patrizia d’Antona, Giuseppe Santostefano, Giuditta Perriera e Daniela Pupella.
La speranza adesso è quella di riuscire a portarlo sul grande schermo, nel 2023.
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30 Luglio 2022, 17:15
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