I grillini sognano il Comune |Grasso: “Noi con mani libere”

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21 Maggio 2018, 07:00

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CATANIA – Il suo compito è certamente arduo. Far dimenticare il flop del 2013 e fare anche di Catania una città a Cinque Stelle, o almeno a qualche stella. Giovanni Grasso, professore al liceo musicale e maestro d’orchestra, dovrà affrontare questa prova da candidato sindaco, sostenuto da una squadra, da uomini e donne che, almeno sulla carta e nelle intenzioni, sembrano promettere. Trentasei candidati al Comune, sessanta alle municipalità, per tentare di approdare a Palazzo degli Elefanti.

Nel 2013 la debacle, i Cinque stelle fuori da ogni istituzione. Cosa è cambiato oggi?

Non avevamo una base così forte, ancora. Il Movimento stava iniziando a organizzarsi. Questa candidatura nasce, infatti, cinque anni fa. Ci siamo messi a lavorare sul programma e siamo stati presenti, con gli attivisti, nel territorio. Oggi siamo pronti e si vede: ci sono due o tre gazebo al giorno in ogni municipalità. Molti sono incuriositi dal nostro programma e questo ci dà fiducia.

Nel caso in cui, in caso di non vittoria ovviamente, riusciste a occupare qualche scranno del Consiglio comunale, che tipo di opposizione fareste?

I problemi che ha Nello Musumeci oggi, li avrà il prossimo governo cittadino, nel caso vincesse o Bianco o Pogliese. Si portano appresso un’armata Brancaleone e dovranno poi accontentare tutti e il governo sarà condizionato. Io sono convinto che governeremo a Catania, non ho contemplato il ruolo di oppositore, ma questa città bisogna che alzi la testa. E non credo che le donne e gli uomini di Catania abbiano dubbi: l’unico cambiamento possibile è quello del Movimento 5 stelle, non ce n’è altri.

Quali le priorità del Movimento per Catania. 

Il Piano regolatore, innanzitutto. Il nostro sarà un tavolo aperto a cui parteciperanno professionisti, ingegneri, artisti La nuova visione di una città richiede un’idea culturale anche, e questo noi lo faremo. Per quanto riguarda i rifiuti, l’Anac ci ha indicato il metodo e noi lo abbiamo scritto nel nostro programma. Incontrerò i lavoratori del settore, e con loro affronteremo le criticità. Bisogna arrivare al tasso di differenziata imposto dalla legge e va fatta anche una profonda operazione culturale, cosa che noi abbiamo intenzione di fare.

Dissesto o non dissesto?

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Non conosciamo il reale importo del debito di Catania. C’è chi dice che si aggiri intorno al miliardo di euro. Bisogna entrare a Palazzo e verificare la situazione. Rispetto al dissesto, io tenterei un’altra strada. Sarebbe facile per noi, dichiarare dissesto e ricominciare da capo, in caso di governo, ma cosa farebbero le aziende, i fornitori? Occorre ricreare un’economia: abbiamo risorse europee che non vengono spese, abbiamo i finanziamenti del Patto per Catania. Dobbiamo usare questi fondi con intelligenza, trasparenza e legalità.

Per quanto riguarda le politiche abitative?

Dobbiamo partire dalla reale consistenza del patrimonio pubblico. Il Movimento 5 Stelle, in particolare il Meetup al quale appartengo io, quello di via Filocomo, ha tentato di ottenere informazioni con l’associazione Liberi ingegneri. Occorre verificare lo stato di questi immobili, mettendo a disposizione parte per l’emergenza abitativa e parte, le botteghe ad esempio, affidarle ai giovani, trasformandole in officine artigianali, dandole a cifre politiche. Il Comune deve restituire la sua funzione al cittadino.

Mobilità e ambiente.

Stiamo valutando un progetto che faccia tutto il fronte mare, fino all’Oasi del Simeto. Ma io vorrei soffermarmi piuttosto sulla questione delle Zone a Traffico limitato. In tanti si sono lamentati di quella della pescheria. Io invece credo che le Ztl vadano ampliate, realizzando parcheggi ovviamente e navette per agevolare i cittadini. Si libererebbero anche spazi, si aumenterebbe la vivibilità, il commercio. Si darebbe un po’ di respiro a questa città.

Perché votare il Movimento 5 Stelle? In cosa vi sentite diversi dagli altri?

Noi abbiamo le mani libere. La squadra di assessori è composta da donne e uomini che non hanno altri impegni politici, e che avranno come impegno solo i cittadini. E poi, quando le altre coalizioni si presentano con tante liste, è come se giocassero con tanti mazzi di carte. Giocano, secondo me, una partita truccata, ma questo è dovuto alla legge, una legge che di dovrà rivedere e noi lo faremo quando saremo al governo nazionale.

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21 Maggio 2018, 07:00

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