11 Febbraio 2013, 17:47
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Chi era davvero Gesù di Nazaret? Dov’era vissuto? Chi erano i suoi familiari e i suoi discepoli? Il lettore che volesse farsi un’idea di Benedetto XVI come scrittore e teologo avrebbe 284 possibilità – questo è il numero dei titoli di Joseph Ratzinger che uno dei più grandi siti internet di book shop mette sul mercato – ma quelle su Gesù sono le domande che hanno dato l’avvio alle opere più letta e forse più amate scritte del Pontefice. Si tratta dei volumi che compongono una trilogia sulla vita di Gesù. I quali nascono – ha affermato Benedetto XVI – come il “tentativo di presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù reale, come il “Gesù storico” in senso vero e proprio”, nella convinzione che proprio la figura storica del Messia sia non solo la più comprensibile, ma anche la più convincente ed efficace. Se gli storici ci dicono infatti che la sua esistenza è una certezza, le fonti che ne documentano la vita sono molteplici e non tutte di chiara comprensione. Occorre, per districarsi nel loro intrico, un sicuro metodo ma anche un’intuizione: “non è più logico – si chiede il Papa – che la grandezza si collochi all’inizio e che la figura di Gesù abbia fatto saltare tutte le categorie disponibili e abbia potuto così essere compresa solo a partire dal mistero di Dio?”.
L’infanzia di Gesù, del 2012 edito da Rizzoli, è l’ultimo della trilogia in ordine cronologico ma è quello che fa da introduzione ai precedenti volumi. L’interpretazione di Ratzinger si fonda soprattutto su Matteo e su Luca ma oltrepassa poi la ricerca storica per porre le domande che ogni fedele avverte come urgenti davanti al testo biblico. Quelle cioè relative al modo in cui un passato così remoto riguarda il lettore di oggi, e a come quella verità lo interroghi. Lo precede Gesù di Nazaret. Dall’ingresso a Gerusalemme fino alla resurrezione (2011 Libreria Editrice Vaticana): un’analisi intensa ma filolgocamente meticolosa di fatti centrali della vita di Gesù: la Lavanda dei piedi, l’Ultima Cena, il Getsemani ed altro ancora.
L’infanzia di Gesù è invece l’oggetto di Gesù di Nazaret. Dal battesimo alla trasfigurazione (2011 BUR Biblioteca Universale Rizzoli). Al centro della ricostruzione c’è sempre la figura storica del Nazareno, così come ci è tramandata dai Vangeli e da altre fonti. Al tempo stesso, scorrendo quegli eventi, il lettore può comprendere come le parole e gli atti di Gesù fossero, per i suoi contemporanei non meno che per noi lettori di duemila anni dopo, dirompenti, radicali, e in fondo inaspettate. Molti degli avvenimenti che le successive ricostruzioni hanno dissezionato e analizzato con acribìa, sono invece narrati e spiegati da Benedetto XVI con assoluta semplicità; o, a volte, restituiti al mistero senza pretendere di spiegare ciò che resta sconvolgente per noi moderni, come la Concezione di Maria o la Resurrezione. Il mistero infatti, argomenta il Papa, dice la grandezza di Dio: Matteo e Luca non raccontano miti o favole, bensì la storia reale e se alcuni aspetti non si prestano alla spiegazione razionale è perché appartengono al mistero di Dio.
La figura storica di Gesù è in realtà uno dei temi su cui maggiormente si è esercitata la vocazione teologica ed esegetica del Papa. Del 2004 è il volume In cammino verso Gesù Cristo, (San Paolo Edizioni) in cui la ricerca storica è chiamata a scongiurare il il rischio della fede in un Gesù ‘buonista’ e umanitario, restituendogli invece tutto lo spessore di una parola radicalmente nuova e spiazzante. Proprio il desiderio di ricostruzione rigorosa ha portato Benedetto XVI a studiare anche le figure dei discepoli in Gli apostoli e i primi discepoli di Cristo. Alle origini della Chiesa (2007, Libreria Editrice Vaticana) e in Paolo. I suoi collaboratori e le sue comunità (2009 San Paolo Edizioni) che raccoglie gli scritti del Papa sull’apostolo Paolo: “un uomo che non aveva altra arma che il messaggio di Cristo e l’impegno della sua stessa vita per questo messaggio”. Benedetto XVI vede nell’apostolo una figura drammatica e intensa, un uomo coraggioso e impegnato nella costruzione di comunità cristiane e ne ripercorre l’esistenza che egli interpreta come un vero e proprio “pellegrinaggio” alla Parola di Dio.
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11 Febbraio 2013, 17:47