21 Gennaio 2014, 19:46
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PALERMO – “Sulla base dei criteri che abbiamo previsto, la rosa dei possibili manager è davvero strettissima”. Tutto pronto per le nomine dei prossimi direttori generali di Asp e ospedali siciliani. Lo conferma il presidente della Regione Rosario Crocetta, che però ancora non fa nomi di possibili nuovi manager. Con una sola eccezione: “E’ un caso, secondo voi, che solo dopo l’arrivo di Candela all’Asp di Palermo siano saltate fuori un po’ di magagne?”. Insomma, l’attuale commissario dell’Azienda sanitaria del capoluogo dovrebbe essere uno dei diciassette prescelti, tirati fuori dall’elenco dei 76 stilato dalla commissione esterna incaricata dalla Regione.
Ma di quei 76 (Crocetta conferma: “Sceglieremo nomi solo da quella lista”) il governo opererà un’ulteriore scrematura. Dovuta ai “paletti” individuati dal governatore e dall’assessore Borsellino. “Non saranno nominati – spiega infatti Crocetta – i manager che hanno lunghe esperienze con i passati governi, quelli che provengono dalla Sanità privata visto l’evidente conflitto di interessi e quelli coinvolti in vicende giudiziarie”. Paletti che restringerebbero a poco più di venti il numero dei “papabili”.
Ma soprattutto il primo dei criteri suscita qualche dubbio. Secondo il presidente della Commissione Sanità all’Ars Pippo Digiacomo, infatti, “privilegiare figure innovative e competenti nella scelta dei nuovi manager della sanità è certamente una strada coraggiosa da percorrere ma che non può essere l’unica. Non possiamo dimenticare l’importanza ed il valore dell’esperienza e della competenza. La decisione del presidente Rosario Crocetta e dell’assessore alla Salute, Lucia Borsellino di affrontare urgentemente la riorganizzazione della sanità siciliana, con priorità alla nomina dei manager è certamente di assoluto rilievo. Per quanto riguarda i criteri di scelta, – conclude il parlamentare Pd – mi preme sottolineare l’importanza di attribuire valore alla esperienza professionale, affinchè l’innovazione non venga confusa con il giovanilismo”.
Ma a dire il vero, sul tema il governatore va persino oltre il “giovanilismo”. “Voglio dei manager vergini – dice Crocetta – le nostre scelte andranno nel segno del rinnovamento. E ci affideremo a criteri oggettivi. Sto rinunciando, insomma, al mio potere discrezionale: non ci saranno né amici né nemici tra i prossimi direttori generali”. Ma un nome, alla fine, Crocetta lo fa: “Certamente – spiega – non sceglieremo manager che hanno creato buchi in bilancio, o quelli che nell’assegnazione delle gare non hanno indetto gare pubbliche scegliendosi da sé i contraenti. O ancora, – aggiunge Crocetta – ai manger che hanno superato i record mondiali di spesa farmaceutica volete che diamo un premio? Perché secondo voi – conclude Crocetta – arriva un manager come Candela e si iniziano a scoprire le magagne delle Asp?”. Eccolo, il primo dei “nuovi” direttori generali.
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21 Gennaio 2014, 19:46