I montiani di Sicilia |e le grandi manovre al Centro

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03 Gennaio 2013, 08:07

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PALERMO- Al centro c’è posto. E ci si affolla sgomitando per salire a bordo. Nella nuova coalizione montiana si lavora alla composizione delle liste e i giochi, in Sicilia come altrove, sono ancora molto aperti. Di sicuro (o quasi) c’è solo che le liste saranno tre alla Camera e una sola al Senato. Quest’ultima potrebbe essere guidata da Gianpiero D’Alia, capogruppo uscente dell’Udc a Palazzo Madama e leader dei casiniani in Sicilia. Dietro di lui ci saranno altri nomi espressi dalle diverse anime della coalizione. Uno potrebbe essere quello di Carmelo Briguglio, leader di Fli, ma ancora nulla è stato deciso al riguardo. Così come è aperta la partita nelle tre liste che correranno alla Camera. Una sarà quella di Futuro e libertà, che ieri pomeriggio a Roma ha riunito la direzione nazionale. In Sicilia orientale, se Briguglio passerà al Senato, dovrebbe guidare la pattuglia dei finiani Fabio Granata. In Sicilia occidentale si gioca un derby tra due giovani ex deputati regionali rimasti fuori dall’Ars perché il partito non ha superato lo sbarramento. I nomi sono quelli di Alessandro Aricò e di Livio Marrocco, che ha portato nel Trapanese i futuristi a risultati superiori alla media regionale.

Ci sarà poi la lista dell’Udc. Che schiererà quasi certamente il rettore dell’Università di Catania Antonio Recca, che ieri si è sospeso dall’incarico. Potrebbe tornare in Parlamento l’uscente Enzo Galioto, se le sue grane giudiziarie non ne impediranno la ricandidatura. In Sicilia orientale il partito di Casini schiererà la new entry Giovanni Pistorio, uscito nei giorni scorsi dal Pds-Mpa.

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Quanto alla terza lista, quella civica che farà capo direttamente a Monti, ci finiranno gli esponenti della società civile e i candidati di Italia Futura di Montezemolo. L’identikit del candidato ideale porta a Roberto Lagalla, rettore dell’Università di Palermo, che si era già fatto vedere un paio di volte a kermesse montezemoliane, anche se solo da osservatore. Si parla anche di Ettore Artioli, tra i leader di Italia Futura in Sicilia. In quota Monti correrà in Sicilia orientale Roberto Visentin, sindaco di Siracusa fresco dimissionario in libera uscita dal Pdl. Bisognerà vedere poi se la Cisl, che fin qui in Sicilia ha sempre sostenuto Giuseppe Lupo e il Pd, si sposterà come pare sul progetto montiano esprimendo propri candidati.

Ma qualcosa al centro si muove anche fuori dai confini montiani. Si lavora, infatti, nella coalizione di centrosinistra, alla lista guidata da Bruno Tabacci, “terza gamba” della coalizione di Pierluigi Bersani. Con il Centro democratico di Tabacci e Donadi c’è l’Api di Francesco Rutelli, che in Sicilia ha due o tre papabili candidati: Bartolo Fazio, Nuccio Cusimano, Beppe Spampinato. Ma è ancora aperta la trattativa per rafforzare la lista tabacciana in Sicilia con l’innesto del Pds di Raffaele Lombardo. Si tratta di una partita complicata, che incontra resistenze nel Pd, ma che potrebbe mettere le ali al “centrino” democratico. A quel punto, anche grazie alla lista del Megafono di Crocetta, Bersani potrebbe giocarsi qualche chance di vittoria al Senato persino in Sicilia. Ma per i lombardiani resta aperta anche l’ipotesi di un listone meridionalista con Gianfranco Miccichè e altri governatori sudisti a sostegno della candidatura di Silvio berlusconi. Guarderebbero con interesse alla lista centrista di Tabacci anche ambienti di Grande Sud, partito che in questa fase vive un certo travaglio nella prospettiva di un ritorno all’alleanza con Silvio Berlusconi.

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03 Gennaio 2013, 08:07

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