09 Marzo 2013, 21:11
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PERGUSA (ENNA) – Nessun successo. Nessun dramma. Il primo incontro di Scelta civica dopo il risultato deludente delle elezioni politiche quanto meno non segna lo sfaldamento di una forza appena nata, che mette i paletti per strutturarsi sul territorio. Paletti la cui solidità andrà pero verificata. Intanto le tre anime di Scelta civica convivono serenamente, anche se un po’ di delusione contagia certamente alcune personalità che orbitano intorno ad Ettore Artioli.
Il numero due alla Camera in Sicilia occidentale è il grande escluso, che però non fa passi indietro. “Siamo pronti a organizzarci sul territorio – sostiene – anche perché abbiamo avuto pochissimo tempo per farlo prima. Questa riunione organizzativa porta con sé grande entusiasmo. C’è la disponibilità di uomini e di donne che hanno messo in campo le proprie energie in campagna elettorale, e che confermano il proprio apporto”.
A Pergusa fa gli onori di casa Fabio Montesano, riferimento del partito in provincia di Enna. Di ritorno da Roma relazionano invece il bilancio tracciato dai vertici nazionali i due eletti alla Camera, ovvero Gea Schirò e Andrea Vecchio. I dati lasciano poco spazio alla fantasia. L’alleanza con Udc e Fli non ha funzionato. Tanto che i finiani nella lunga giornata pergusana non sono nemmeno citati. Discorso diverso invece per l’Udc, con cui si ampliano le distanze. Artioli però getta acqua sul fuoco: “I nostri elettori sono rimasti spiazzati. In particolare al Senato dove la nostra proposta nuova rispetto alla vecchia politica era difficile da individuare. Aspettiamo però decisioni da Roma”. E’ certo che se Scelta civica inizierà a diventare un partito vero e proprio, d’altro canto non abdicherà al suo ruolo Italia Futura. Non come corrente entro Scelta civica (almeno per ora) bensì quale realtà autonoma, comunque portatrice d’acqua alla causa montiana.
Nessuno intanto si sbilancia per le amministrative. “Ci sono diverse personalità pronte a mettersi in gioco”, taglia corto Artioli. Non si parla di alleanze. Anche se è inevitabile pensarci, visto che l’Udc vuole replicare il modello-Regione. L’ex braccio destro di Montezemolo però boccia le primarie: “Per me sono una scorciatoia. Sarebbe più logico pensare ad un doppio turno che legittimi gli eletti in modo più forte”. Il giudizio sulla prossima riforma delle Province invece non è scontato. “Vanno smembrate completamente. Le loro competenze vanno assegnate ai Comuni e alla Regione. Non basta eliminare soltanto gli organi elettivi”. Se Scelta civica convergerà a sinistra andrà costruito un nuovo assetto entro l’incastro con il terzetto Pd-Udc-Megafono.
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09 Marzo 2013, 21:11