I parenti delle vittime di Giampilieri:|”Qui si costruisce dove non si dovrebbe”

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23 Novembre 2011, 16:43

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“L’attenzione per il nostro territorio è una priorità nazionale. Non si può morire per un po’ di pioggia in più”. Corrado Manganaro è il portavoce del comitato “Salviamo Giampilieri”, l’organizzazione nata per non far dimenticare le vittime dell’alluvione di due anni fa. Ancora qualche giorno addietro, all’inizio dell’autunno, la sua voce risuonava alla commemorazione: un elenco con 36 nomi e uno straziante “corpo non identificato”, atto d’accusa che non si serve di strepiti per fustigare l’inerzia dell’Italia di fronte a una prevedibilissima imprevedibilità.

Oggi, nelle sue parole, risuona la rabbia. “Quando vediamo queste immagini – dice a LiveSicilia.it – la nostra testa gira a vuoto. I nostri pensieri vanno alle vittime del 2009: per noi i morti sono stati 37, ma in uno Stato civile anche uno è troppo”. I parenti delle vittime di Giampilieri non si stanno mobilitando per andare a scavare. Hanno raccolto, e fatto proprio, l’appello lanciato dalla Regione: nessun inesperto intralci le operazioni di ricerca. “Sappiamo che la Protezione civile e i vigili del fuoco stanno facendo il loro lavoro – spiega – e non vogliamo essere di troppo. Cercheremo un collegamento con gli abitanti di Saponara per fare fronte comune. Per fare sì che il territorio venga messo al centro dal nuovo governo nazionale”.

Già, perché il punto è l’abitudine di trascurare l’ambiente. Di costruire dove non sarebbe possibile. “Del problema dell’abusivismo – prosegue Manganaro – si parla solo quando le vittime sono al sud. Quando succede al nord non succede: non è campanilismo, il nostro, è solo la richiesta di un po’ di equanimità nei giudizi”. E allora, il problema è a monte: “A uccidere è la scarsa attenzione delle istituzioni che fanno costruire dove non si potrebbe – accusa il portavoce del comitato ‘Salviamo Giampilieri –. Se si copre per un lungo tratto il torrente Longano, se ci si dimentica della manutenzione ordinaria, è chiaro che succedano queste cose”.

Né si può circoscrivere l’emergenza. Ieri Giampilieri, oggi Saponara, domani chissà. “A Messina – osserva Manganaro – tutti i torrenti sono coperti, da viale Giostra all’Annunziata, fino a viale Europa. Cosa aspettano per intervenire? Che accada l’irreparabile?”. L’irreparabile, in fondo, è già accaduto. È già accaduto due volte. Il Messinese, adesso, reclama attenzione. Prima che sul bagnato arrivino le solite sterili lacrime.

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23 Novembre 2011, 16:43

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