05 Giugno 2021, 12:31
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ROMA – “Abbiamo avuto la fortuna che i giovani riescono a difendersi dall’infezione. Ma è importante comunque che non si infettino, anche perché non sappiamo quali potrebbero essere i danni del contatto del Sars-Cov-2 con il sistema immunitario di un bambino, anche se ha superato la malattia”.
Così Rocco Russo, pediatra e coordinatore del tavolo tecnico per le vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria, ai microfoni di iNews24.it spiega perché è importante vaccinare la fascia d’età dai dodici anni in poi. “È ovvio che un organismo che viene a contatto con un virus, anche se ha superato la malattia, avrà una una sorta di impronta immunologica. E non sappiamo ancora se e quali danni potrebbe fare questo virus – aggiunge -. In secondo luogo, comunque sono stati riportati casi di decessi.
Nel nostro Paese circa trenta ragazzi sono morti per il Covid. Le mascherine e il distanziamento hanno un giusto valore di prevenzione, ma dobbiamo lo stesso sfruttare l’arma aggiuntiva, che è appunto quella dei vaccini. Dobbiamo proteggere tutte le fasce d’età per evitare che il virus muti”, dice il pediatra. “Io ho vaccinato i miei figli che sono in questa fascia di età. Se avessi avuto un minimo dubbio non l’avrei fatto. E consiglierò ai genitori dei miei pazienti di fare il vaccino. Conoscendo anche quelli che sono i rischi teorici, il beneficio è maggiore e lo faccio con la massima consapevolezza”, continua Russo, che spiega anche quali sono i benefici che porteranno le vaccinazioni ai giovanissimi: “Il virus, anche se non è mortale per gli adolescenti, senza le vaccinazioni, continuerebbe a circolare. Non essendo protetti, potenzialmente potrebbero infettare i nonni o i genitori. L’altro valore aggiunto è che, proteggendo questa fascia d’età, potremo mandare a scuola ragazzi vaccinati, avendo il contenimento dei cluster che a settembre potrebbero verificarsi nei contesti scolastici”.
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05 Giugno 2021, 12:31