I percettori del Reddito in piazza: "Lavoro immediato" VIDEO - Live Sicilia

I percettori del Reddito in piazza: “Lavoro immediato” VIDEO

In tanti a manifestare per chiedere che il sussidio non venga cancellato

PALERMO – “Lavoro immediato o il Reddito non si tocca” è la frase sullo striscione che ha aperto la manifestazione contro l’abolizione del Reddito di cittadinanza svoltasi a Palermo.

Gli organizzatori della protesta, partita da piazza Marina e arrivata davanti Palazzo D’Orleans, sono Davide Grasso e Tony Guarino, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione “Basta Volerlo”, e Giuseppe De Lisi, presidente dell’associazione Aps Puc – Palermo Help. Le due associazioni in questi anni hanno svolto volontariato nei quartieri della città di Palermo.

La protesta arriva dopo che il governo ha inserito nel Def la sua proposta verso l’abolizione della misura: nel 2023 verrà ridotta la platea, si potrà percepire il reddito per un massimo di otto mesi e sarà possibile rifiutare una sola offerta di lavoro ritenuta congrua. A partire da gennaio 2024, invece, la misura verrà definitivamente abolita. In piazza anche studenti, lavoratori e alcuni rappresentanti del Movimento 5 Stella come il consigliere Randazzo, caporgruppo a Palazzo della Aquile, il deputato Varrica e la senatrice Bevilacqua.

“Siamo qui per un lavoro. Il centrodestra non può lasciare le persone indietro. Voglio vedere come si integrano i percettori in così poco tempo. Devono incentivare le aziende e farle aprire qui al Sud. Noi vogliamo un lavoro dignitoso e non vogliamo essere sfruttati“ dichiara Giuseppe De Lisi.

“Io non capisco perché vogliono toglierci questo pezzo di pane. Chiediamo lavoro. Da poco mi hanno chiamato dal centro per l’impiego – dichiara Pietro Spata presente alla manifestazione – . Ho lavorato per quasi trent’anni a bordo dei camion. Adesso non faccio nulla“.

“Pago l’affitto e le utenze, adesso ho qualche acciacco. Ho fatto volontariato per anni al PS del Civico e a Villa Sofia, senza che mi sia stato riconosciuto nulla. Voglio lavorare e non mi hanno mai chiamata“, dichiara Milena Gandolfo che percepisce il Reddito di Cittadinanza.

“Sappiamo che un Reddito di cittadinanza è necessario e lo sarà sempre di più“. Lo dichiara Antonino Randazzo, consigliere comunale e capogruppo del M5S a Palazzo delle Aquile. La nostra terra vive da sempre un problema di disoccupazione, con gente che veniva sfruttata per 400 euro al mese. Conosciamo questa piaga. Io sono indignato perché si vuole riportare questa gente ad essere sfruttata. I centri per l’impiego non hanno mai funzionato, questa è anche colpa dell’ex presidente della Regione Nello Musumeci“.

“Il Reddito – ha dichiarato Vito Lo Verso – è una misura anti povertà. I nostri figli devono andare a scuola e avere un pasto caldo. Non arriviamo a fine mese con il Reddito, figuriamoci senza. Io sto facendo un corso. Serve formazione e dare il lavoro, altrimenti tutto resta così“.

“Non potevamo non essere presenti – ha dichiarato Dolores Bevilacqua senatrice del M5S – Al Sud serve il Reddito perché le politiche degli ultimi anni hanno portato ad un divario. Anche noi avremmo riformato il Reddito perché necessità dei correttivi“.

“Il reddito di cittadinanza ha aiutato le persone in stato di indigenza, soprattutto nel periodo di pandemia che abbiamo attraversato. È stata una misura apprezzabile, ma certamente oggi occorre rivederla“. Lo ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano, che ha voluto incontrare una delegazione dei manifestanti che oggi hanno sfilato a Palermo contro l’annunciata abolizione del sussidio, per manifestare l’attenzione del governo della Regione Siciliana nei confronti di questa vertenza. 

“L’assessorato del Lavoro – annuncia Albano – si farà carico di indire un tavolo tecnico con le imprese del territorio per verificare quali siano le figure professionali di cui hanno maggior bisogno, così da poter attivare corsi di formazione, di apprendistato per provare a creare le condizioni per dare un lavoro dignitoso alle persone che oggi vivono con il reddito“.

“La crescita delle bollette di luce e gas e del carrello della spesa rende ancora più povere le famiglie che versano in condizioni disagiate e il rapporto Svimez prevede a livello nazionale nuovi 770 mila poveri. Sono numeri allarmanti – conclude l’assessore – che non possono essere nascosti o minimizzati. Rappresenteremo al governo nazionale tutte le difficoltà del Sud“. 


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