18 Novembre 2010, 11:12
1 min di lettura
I pm della Dda di Palermo Paolo Guido, Nino Di Matteo e l’aggiunto Antonio Ingroia, stanno interrogando in queste ore l’ex capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Nicolò Amato, che viene sentito nell’ambito dell’indagine sulla trattativa tra Stato e mafia. L’esigenza di ascoltare l’ex capo del Dap, autore, nel marzo ’93, di un documento indirizzato all’allora ministro della giustizia, in cui si chiedeva la revoca del carcere duro per i mafiosi, è nata dalle dichiarazioni rese alla commissione antimafia dal Guardasigilli dell’epoca Giovanni Conso.
Conso, a novembre del 1993, decise di non rinnovare il 41 bis a 140 boss. L’11 novembre scorso, all’antimafia l’ex ministro ha detto di avere adottato quel provvedimento in assoluta autonomia negando che la sua decisione fosse dipesa in qualche modo dalla cosiddetta trattativa tra mafia e Stato. Ma i pm, proprio alla luce del documento Amato, che implica che una discussione istituzionale sul 41 bis ci fu, vogliono fare chiarezza sulla vicenda.
Pubblicato il
18 Novembre 2010, 11:12