05 Luglio 2024, 05:02
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CATANIA – Valvole aortiche pagate anche il 20% in più rispetto agli stessi prodotti aggiudicati con un accordo quadro Consip. Sullo sfondo sponsorizzazioni, convegni e benefit che sarebbero stati al centro di un sistema di corruzione nella sanità, con un “accordo” tra fornitori e vip della cardioghirurgia.
Un nome spicca, in particolare, tra i quattro professori finiti ai domiciliari: Corrado Tamburino, noto specialista alla guida di una delle unità operative più importanti della Sicilia orientale, quella del Policlinico universitario di Catania.
Gli investigatori della guardia di finanza, coordinati dal pubblico ministero Fabio Regolo, parlano di un “vero e proprio congegno che vede coinvolti quattro professori di cardiologia”, membri del comitato scientifico del progetto ‘Sicilian cardiovasculary academy’, che sarebbe stato al centro di una “sistematica commissione di numerosi atti corruttivi a opera di medici e delle rappresentanze delle società di distribuzione locale di multinazionali”.
Un vero e proprio ‘sistema’, secondo gli inquirenti, nel quale le società forniscono alle aziende sanitarie le valvole aortiche utilizzate in cardiologia, “servendosi dello schermo offerto dall’organizzazione e gestione degli eventi formativi…promettono e poi elargiscono ingenti somme di denaro, con l’esclusivo fine di ingraziarsi i primari”.
All’interno di questo sistema sono coinvolte le società di distribuzione di importanti multinazionali, che hanno vinto le gare aziendali di bacino e quelle organizzate dalla centrale unica di committenza della Regione Siciliana.
La corruzione sarebbe stata favorita dal ‘tipo di gara’, per il numero di lotti a consumo, dove il primario può incidere con le sue decisioni. Ed è così che il Policlicnico, anziché risparmiare, “abbia corrisposto un maggior prezzo alle ditte aggiudicatarie, rispetto alle quotazioni presenti nell’accordo quadro Consip”.
Per questo le ditte che volevano far lievitare il fatturato dovevano “ingraziarsi il primario” con le sponsorizzazioni, considerate “vere e proprie mazzette pagate per garantire l’effettivo impianto e dunque anche il pagamento dei propri dispositivi”. A confermarlo sarebbero alcune intercettazioni nelle quali gli indagati sottolineano “la proporzione tra le somme da elargire, le dimensioni della casa produttrice e il numero dei dispositivi medici da acquistare”.
Ciascun professore avrebbe negoziato le cifre che le società “avrebbero dovuto elargire – scrivono i magistrati – per ottenere l’uso di un maggiore numero di dispositivi”.
I finanzieri hanno arrestato e posto ai domiciliari Corrado Tamburino, professore ordinario di cardiologia all’università di Catania e direttore dell’unità cardiologica del policlinico universitario; Antonio Micari, professore ordinario a Messina e direttore della cardiologia invasiva al Policlinico dello Stretto; Antonino Nicosia, direttore del dipartimento cardio-neuro-vascolare del Giovanni Paolo II di Ragusa; Marco Contarini, direttore del dipartimento di emergenza dell’Asp di Siracusa e direttore della cardiologia dell’Umberto I di Siracusa.
Ignazio Del Campo, direttore del controllo di gestione del Policlinico di Catania ha ammesso, interrogato dai magistrati, che “l’azienda riconosce un maggior prezzo ad alcuni fornitori di specifici prodotti pur in presenza di aggiudicazioni Consip economicamente più vantaggiose, alle quali saremmo vincolati”.
Il dirigente spiega che tra le aziende beneficiarie del sistema ci sarebbe “la Archigen Srl, il cui referente è Caterina Maugeri, la Cardiovascular Srl, rappresentata da Girlando, cognato di Tamburino o Gianfranco Barbagallo e la Presifarm”.
Al centro degli acquisti con prezzi “lievitati” ci sarebbero i dispositivi impiantabili forniti alla cardiologia diretta da Tamburino.
“Voglio precisare – ha aggiunto Del Campo – che si sta erogando il 20% in più rispetto al prezzo Consip”.
L’acquisto viene perfezionato “in forza di un verbale riservato, in quanto non disponibile agli atti e nel quale il direttore generale Sirna (non indagato ndr.), affiancato dal Rup della procedura, Calogero Raffaele Addamo, accordano alle ditte tale 20%, richiamando una norma totalmente superata dall’esistenza di Consip e dal codice degli appalti in generale”.
Il dirigente amministrativo sottolinea che l’aumento del prezzo è stato effettuato nonostante ci fosse stata “una valida aggiudicazione del 2021 all’esito di gara Consip per gli stessi identici prodotti”.
Prezzi più alti pagati dall’azienda sanitaria pubblica, e controprestazioni. “Tutti stanno beneficiando di quanto sta accadendo, poi le ditte che si arricchiscono e che fanno regali a tutti tramite viaggi, congressi e sessioni di studio. Il tutto a scapito – dice il dirigente amministrativo – dei cittadini che pagano le tasse”.
Secondo le analisi dei finanzieri, il Policlinico di Catania avrebbe corrisposto “un maggiore prezzo quantificato in 1.057.357,80 euro”.
Dati alla mano, per le valvole aortiche impiantabili sarebbe stato sostenuto un “maggiore onere” di 809.358 euro. Per gli stent coronarici e vascolari, sarebbe stato sostenuto un “maggior onere” pari a 247.999,80 dal primo gennaio 2023.
Gli inquirenti sostengono che le cause che hanno determinato il danno economico a carico del Policlinico universitario risiederebbero “nell’incompletezza dei dati forniti da Tamburino”, prima che si procedette all’aggiudicazione di una gara Consip da 7 milioni di euro.
Tamburino avrebbe fornito a Calogero Raffaele Adamo, “informazioni imparziali e incomplete sui prodotti effettivamente sovrapponibili”, omettendo di indicare le valvole aortiche già oggetto dell’accordo quadro Consip ed evitando che il management aziendale potesse chiedere l’adeguamento ai prezzi Consip oppure lo stralcio dei lotti interessati per l’acquisto delle valvole”.
Corruzione, arresti eccellenti, medici e imprenditori NOMI
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05 Luglio 2024, 05:02