04 Gennaio 2014, 06:00
6 min di lettura
CATANIA – Imprenditori, politici, amministratori, professionisti di grido ma anche boss di spicco della mafia ai piedi dell’Etna saranno i protagonisti delle cronache giudiziarie del 2014 nelle aule di piazza Verga. Il nuovo anno sarà infatti il crocevia per il destino giudiziario di numerosi imputati. Se da un lato diversi processi arriveranno a sentenza altri potrebbero aprirsi. In bilico ci sono numerose richieste di rinvio a giudizio legate a inchieste di primo piano della Procura di Catania.
La sentenza più attesa è sicuramente quella che riguarda l’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo. Dopo alcuni rinvii per consentire delle integrazioni probatorie, al Gup Marina Rizza spetterà l’ultima parola. Su Lombardo, imputato per concorso esterno e voto di scambio aggravato dall’aver favorito la famiglia di Cosa Nostra dei Santapaola, pende una richiesta di condanna a 10 anni di carcere. Un processo lungo e pieno di colpi di scena che ha visto impegnati in prima linea i maggiori vertici della Procura etnea con in testa il Procuratore Capo Giovanni Salvi. Insieme a Raffaele Lombardo, conoscerà il suo destino anche il fratello Angelo. L’ex parlamentare autonomista, non ancora rinviato a giudizio, ha infatti scelto il rito ordinario.
Entro il 2014 potrebbero concludersi anche gli altri tre processi scaturiti dall’inchiesta “Iblis”. Per l’omicidio di Angelo Santapaola e Nicola Sedici, i Pm Santonocito e Fanara hanno già affrontato la requisitoria di primo grado chiedendo l’ergastolo per il rappresentante provinciale di Cosa Nostra Vincenzo Aiello e la condanna per favoreggiamento di Salvatore Dibennardo a 4 anni. Nel processo che si svolge con il rito ordinario, in cui è imputato pure Vincenzo Santapaola, figlio del capomafia Nitto, presto toccherà all’accusa affrontare la requisitoria per poi passare alle repliche delle difese. Il filone che si svolge invece con il rito abbreviato, che in primo grado ha portato a condanne per oltre duecento anni di carcere, potrebbe concludersi entro quest’anno. La requisitoria dell’accusa in appello è ormai alle battute finali e presto arriveranno le richieste di condanna per gli imputati. Tra di loro una schiera di imprenditori, tra cui Rosario Ragusa e Mariano Incarbone, boss come Maurizio Zuccaro, oltre ad alcuni politici come l’ex parlamentare regionale in quota Pdl e Grande Sud, Giovanni Cristaudo.
Uno dei fronti più caldi è quello che riguarda il Comune di Catania. Sono ben 13 gli ex assessori delle giunte del compianto primo cittadino Umberto Scapagnini imputati nel processo d’appello sul buco di bilancio, insieme a Vincenzo Castorina all’epoca dei fatti ragioniere generale a palazzo degli Elefanti. Il dibattimento di primo grado si era concluso nell’ottobre 2011 con pene oltre i due anni. In appello il Sostiuto Pg Toscano ha chiesto un riduzione della condanne a 1 anno e 6 mesi. La sentenza, dopo i pesanti rallentamenti che hanno caratterizzato gli ultimi mesi e hanno fatto avvicinare i termini di prescrizione, è prevista entro l’estate 2014. L’anno nuovo forse sarà quello buono anche per il processo “lumaca” sul cosiddetto “scandalo dei servizi sociali”. Una vicenda risalente al 2006 che ha portato alla sbarra 31 imputati tra cui numerosi esponenti di quello che è stato lo zoccolo duro dell’Mpa alle falde dell’Etna oltre all’ex Sindaco di Catania Raffaele Stancanelli. Per l’ex Senatore accusato di abuso d’ufficio, come rivelato da LiveSiciliaCatania, sono stati già raggiunti i termini per far decadere l’accusa in prescrizione. Un destino che con ogni probabilità accomunerà anche altre posizioni. Nel 2014 si deciderà anche sulle richieste di rinvio a giudizio per l’inchiesta sugli appalti e lo smaltimento dei rifiuti a Catania. Nella lista degli indagati oltre al patron della Oikos spa Domenico Proto, ditta vincitrice dell’appalto, ci sono due ex direttori del servizio ecologia del Comune etneo e l’avvocato Giovanna Muscaglione. Nell’ultima udienza LiveSiciliaCatania aveva svelato in eslcusiva l’acquisizione dei documenti riguardanti un finanziamento elettorale da 50 mila euro concesso da una delle ditte vincitrice dell’appalto all’ex Sindaco Stancanelli, che non è comunque tra gli indagati. A conoscere il loro destino saranno anche gli indagati della maxi-inchiesta sull’appalto della Circumetnea. Al vaglio del gip ci sono ben 12 richieste di rinvio a giudizio tra cui quelle degli imprenditori Santo Campione, amministratore della Sigenco e Enrico Maltauro, AD dell’omonimo gruppo. Tra le accuse più pesanti quella di aver utilizzato cemento depotenziato nei lavori della Metropolitana di Catania.
In dirittura d’arrivo l’inchiesta su Mario Ciancio Sanfilippo. Il 2014 sarà l’anno in cui si saprà definitivamente se la Procura di Catania è in grado di sostenere l’accusa nei confronti del noto editore catanese. L’ipotesi vagliata è quella del concorso esterno in associazione mafiosa a braccetto con la famiglia di Cosa Nostra dei Santapaola-Ercolano, accusa sempre smentita dai legali dell’editore-imprenditore. Una delle novità riguardante la posizione di Ciancio è però quella derivante dal processo d’appello sullo “scandalo” dell’Ospedale Garibaldi. La Procura starebbe infatti verificando gli eventuali interessi in relazione alla presenza ad alcuni incontri con gli uomini accusati di aver truccato le gare per la costruzione del nuovo Ospedale nel quartiere “Nesima”.
Gli altri processi. Arriverà con ogni probabilità nel 2014 la sentenza sulla vicenda dei “laboratori dei veleni” nella facoltà di Farmacia. La requisitoria dell’accusa è iniziata a ridosso del Natale e proseguirà nei primi mesi dell’anno nuovo. Toccherà poi alle difese e alle numerose parti civili concludere prima della lettura del dispositivo. Sarà sentenza anche per il processo in abbreviato al presunto boss del clan Cappello Alessandro Bonaccorsi. Sempre legati alla cosca dei Cappello sono i processi scaturiti dall’operazione “Revenge III”. Un filone approderà in appello dopo le pesanti condanne arrivate in primo grado mentre proseguirà in prima istanza quello che vede sul banco degli imputati il capomafia Biagio Sciuto, accusato di essere il mandante dell’omicidio del boss Sebastiano Fichera. Entrerà nel vivo anche il dibattimento del processo che vede imputato Orazio Finocchiaro, il presunto autore dei pizzini dove si ordinava l’attentato del sostituto procuratore Pasquale Pacifico. Dopo l’annullamento del processo di primo grado e la trasmissione degli atti alla Procura, si tornerà a parlare il 24 febbraio dell’ex docente universitario Elio Rossitto. L’uomo, su cui pende una nuova richiesta di rinvio a giudizio, potrebbe in sede preliminare scegliere il rito alternativo del patteggiamento. Le accuse sono quelle di tentata concussione, falso in concorso e tentata violenza sessuale. Continuerà nel 2014 anche il processo legato alla vicenda dell’informatizzazione del Pta di Giarre(CT). Tra gli imputati ci sono Fidelbo Melchiorre, marito della Senatrice Pd Anna Finocchiaro, e l’ex Mpa Antonio Scavone, eletto al Senato e componente della Commissione di Vigilanza Rai.
Due gialli potrebberò finalmente trovare una verità processuale: quella sul mistero della scomparsa di Mariella Cimò che vede alla sbarra il marito 76enne Salvatore Di Grazia e il caso di doppia lupara bianca dell’agriturismo Akis, dove morirono due presunti affiliati ai Laudani, Giuseppe Spampinato e Francesco Grasso. Due processi per omicidio, lontani nei moventi e nello scenario, ma con un denominatore comune: mancano i cadaveri.
Pubblicato il
04 Gennaio 2014, 06:00