19 Agosto 2020, 16:51
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Mario Strano avrebbe conosciuto tutti a Catania. Soprattutto negli ambienti criminali. Avrebbe avuto una “spiccata capacità” di “intrattenere stretti rapporti con esponenti di spicco di consorterie criminali notoriamente avverse a quella dei Cappello-Bonaccorsi”. Ecco un’altra anticipazione del lungo speciale pubblicato sul mensile S dedicato al boss finito in manette nel blitz Camaleonte qualche settimana fa.
Il narcotrafficante Sebastiano Sardo, detto Occhiolino, da qualche anno entrato nel programma di protezione, racconta di un “legame personale esistente tra Mario Strano e Andrea Luca Nizza”. Chi è Nizza? È stato uno dei giovani boss più ricercati della cosca Santapaola-Ercolano. Rampollo della famiglia di narcotrafficanti di Librino e fratello degli uomini d’onore Daniele e Fabrizio, quest’ultimo passato nell’esercito dei pentiti.
Occhiolino racconta che Mario Strano avrebbe nominato Andrea Nizza suo “figlioccio”, durante una co-detenzione nel carcere di Brucoli. Ma ci sarebbe di più in questo “rapporto” così stretto. E qui assume rilevanza la ‘double face’ di Mario Strano. Secondo Sardo il boss “gestiva i soldi ad Andrea Nizza che è suo figlioccio”.
Ma andando avanti spiega: ”Ma Mario faceva un po’ il doppiogiochista, lui era… come si può dire? Prima era con i fratelli Nizza, poi è passato con la famiglia Cappello, però andava sempre a favore dei fratelli Nizza. Quindi non si è saputo mai che gioco faceva. Quindi tutti ne parlavano male di lui, perché dicevano che faceva il gioco che era con famiglia dei Nizza, però rappresentava la famiglia Cappello”.
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19 Agosto 2020, 16:51